Per alcuni giorni, prima che il Festival di Venezia sprofondasse ulteriormente presentando titoli ancora peggiori, Leones è apparso a molti come il brutto anatroccolo di questa edizione.
Ammettiamo che anche noi non ci sentiamo di scontare nulla alla giovane esordiente Jazmin Lòpez, se non forse la scelta di Do you believe in rapture dei Sonic Youth nei titoli di coda. Come se ancora non l’avessimo capito – del resto – ricorrendo al pezzo di Thurston Moore l’autrice argentina ha solo ribadito per l’ennesima volta nel corso della pellicola il suo profondissimo legame con un certo tipo d’estetica tutta anni novanta decisamente lo-fi, semi casalinga e con la camicia di fuori. Il problema principale di Leones, presentato pochi giorni fa nella sezione Orizzonti è che forse aveva un passo notevole solo per essere un ottimo corto.
Sulla lunga distanza però la pellicola perde peso nonostante alcune intuizioni con la telecamera e diversi riferimenti letterari (nei giochi di parole dei protagonisti) semplicemente notevoli e debordanti. Uno dei momenti clou del film, quando la mdp segue per intero il filo delle cuffie di un registratore che sta per svelare gran parte del senso della storia è decisamente emozionante. La Lopez però nel resto del lavoro opta per territori troppo ambiziosi e impegnativi per affrontarli con le risorse così diy. Con riferimenti a Borges, a l’ottimo The Others di Alejandro Amenábar, ma anche al Bresson de Il Diavolo Probabilmente che cita espressamente, la regista segue cinque ragazzi persi in un bosco labirintico in uno spazio temporale dilatato e simbolico. Li accompagnerà alla scoperta della loro dimensione esistenziale definitiva, sospesa probabilmente, nel limbo tra la vita e la morte prima della rivelazione finale ultima e tragica. Forse se la Lopez non avesse insistito così ripetutamente sulle riprese in steady da dietro (l’ultima durerà venti minuti) e se non si fosse aggrappata all’evento tragico monolitico per costruire l’architettura di tutta la storia avremmo apprezzato molto di più tutte le altre sue trovate, che comunque mostrano un talento che potrà valorizzarsi presto.