Anche quest’anno l’Udine Far East Film Festival è giunto al termine. Appassionati e cinefili provano già un senso di nostalgia per una manifestazione che ogni anno riesce a regalare forti emozioni e, in particolare in questa 13ma edizione, grasse risate con la retrospettiva “Asia Laugh!” e grande attrattiva e curiosità per la retrospettiva sui Pinku Eiga, i film erotici made in Japan.
Il primo premio dell’Audience Award 2011 è stato assegnato al film Aftershock di Feng Xiaogang, il regista di maggior successo commerciale oggi in Cina, che ha saputo nel corso degli anni spaziare tra la realizzazione di commedie e di altri generi (del 2006 è The Banquet, film in costume ispirato all’Amleto di Shakespeare, con una perfetta Zhang Ziyi). Aftershock racconta della distruzione di una famiglia durante un terremoto e la sua riconciliazione per mano di una seconda scossa. Il film ha conquistato il pubblico del Far East non solo per l’argomento che richiama l’attualità, ma anche per le splendide interpretazioni degli attori e per la maniera delicata e il punto di vista con cui il regista ha scelto di raccontare la storia. Feng, più che sul terremoto, si è soffermato sulle conseguenze che questa tragedia ha inferto a chi è sopravvissuto.
Il secondo premio se l’è aggiudicato Under the Hawthorn Three del grande Zhang Yimou, con un distacco di punteggio minimo dal primo. In Under the Hawthorn Three Zhang affronta, con la poesia di cui la sua arte è dotata, la storia d’amore di due giovani sullo sfondo della Rivoluzione Culturale. Ogni gesto, ogni azione, ogni sguardo e ogni parola esprimono quelle peculiarità proprie della poetica zhanghiana, che il cineasta riesce sapientemente a coniugare. In più attraverso la storia d’amore si parla della Storia di un popolo, con tratti chiari e decisi. Zhang Yimou conferma ancora una volta, se ce ne dovesse essere bisogno, quanto sia impareggiabile.
Il terzo premio è conferito al film Here comes the Bride di Chris Martinez, una commedia ricca di ilarità, in cui il regista ha saputo bilanciare gli elementi a sua disposizione mettendo lo spettatore in una posizione attiva, lasciandolo libero di interpretare il significato del film.
Il Black Dragon Audience Award va a Confessions di Nakashima Tetsuya, che si aggiudica anche il My Movies Audience Award. La pellicola è un dramma nero, in cui si svolge la sottile e ferma vendetta di un’insegnante, dopo la scoperta che gli assassini di sua figlia sono due studenti della sua classe.
Infine, il Technicolor Asia Award lo vince A Crazy Little Thing Called Love di Sakonnakorn Puttipong Promsakha Na e Pokpong Wasin, che si portano a casa il premio speciale di US $25,000, e la possibilità di realizzare il lavoro di post produzione di un loro progetto futuro presso Technicolor Asia a Bangkok. Questa è una nuova risorsa per supportare la crescita di nuovi registi e del cinema in Asia.
Il Far East Film Festival si è dimostrato ancora una volta in grado di andare oltre le aspettative del pubblico, riuscendo a portare un ventaglio di film eccellenti, ospiti internazionali e una serie di proposte correlate, che lo fanno vivere a 360 gradi. Il FEFF è una manifestazione che fa da tredici anni (con l’augurio di lunga vita) del “far” (lontano) un “near” (vicino).