Nell’1995 ho girato queste interviste all’indomani dell’immensa perdita di Massimo Troisi e del successo de Il Postino. Erano moltissime le immagini e le interviste in televisione e sui giornali, tutti dicevano tutto su Massimo e su quello che era stato. Con un pietismo dilagante, tantissimi critici, novelli “troisiani” dell’ultim’ora, hanno rivalutato il comico Troisi e rispolverato recensioni negative per trasformarle in citazioni sul genio che non avevano mai sostenuto.
Nel mio piccolo, all’epoca mi piacque chiedere un’opinione sull’autore cinematografico a chi sapevo che lo apprezzava da sempre: Gillo Pontecorvo, recentemete scomparso, che all’epoca era direttore della Mostra del Cinema di Venezia; Lina Wertmuller, da sempre corteggiatrice di Napoli e di tutta la cultura che Massimo portava dentro; l’istrionico Marco Messeri, amico e compagno di film, che con gli occhi velati riusciva a parlare pochissimo; e infine l’amatissima Monica Vitti, di cui Massimo era stato innamorato, che ha risposto con altrettanta dedizione. Ci sono stati momenti in cui affiorava la commozione… questo genere di ricordo non è pubblicabile, sono chiari i sentimenti che ancora ci fanno emozionare pensando a Massimo Troisi. Con le interviste e gli articoli che gli abbiamo dedicato, un concetto vuole essere chiaro, Massimo Troisi e stato uno dei maggiori autori italiani, insieme a Nanni Moretti, degli anni 80. Nel rammarico per i suoi film che non vedremo, c’è almeno la consolazione per quelli che c’ha regalato.