Guerra e terrore, fantasie sessuali e attacchi suicidi, assassini e santi: sono immagini mostruose che ci bombardano ogni giorno in televisione. “Is this how you see me?” (“È così come mi vedi?”) ci chiede l’individuo, in questo caso una donna dai capelli neri e una donna coperta con un velo.
Il video Stop the clash of civilisations, uno dei migliori video politici dei YouTubeAwards nel 2007, s’impegna per la pace nel Medio Oriente. Combatte contro i pregiudizi e le paure di fondo che si manifestano e si sono manifestate nel discorso politico e nella sfera mediatica attraverso parole chiave come per esempio clash of civilisations, l’asse del male etc. Il produttore è l’organizzazione indipendente onlus “Avaaz.org” che ha l’obiettivo di aumentare la participazione pubblica: vuole rinforzare l’influenza delle opinioni e dei valori del pubblico mondiale sulle decisioni globali. Avaaz („avaaz“ vuol dire “voce” nelle lingue Indù, Urdù e Fasi) con uffici a New York, Washington DC, Parigi, Ginevra e Rio de Janeiro non prende sostegni finanziari dai governi o dalle aziende ed è organizzata come un’iniziativa internazionale, con membri da tutto il mondo.
Guerra e terrore, fantasie sessuali e attacchi suicidi, assassini e santi: Avaaz combina le immagini a noi conosciute con delle domande su cui vale la pena pensare, che non hanno delle risposte veloci, che confondono i confini: “Friend or enemy?”, “Liberated or exploited?”, “World police or terrorists?” Il collage d’immagini e di pensieri si completa con un’idea semplice e fondamentale: iracheni e americani, israeliani e palestinesi, cinesi o tibetani – tutti noi non siamo così diversi. Giochiamo con i nostri bambini, lavoriamo, amiamo, piangiamo, preghiamo e moriamo.
Una risposta troppo buonista e facile? Non ci sono delle differenze fondamentali fra gli uomini? Forse non esistono veramente strateghi radicali senza scrupoli con mezzi, soldi e interessi economici che – impaccati in un linguaggio fanatico o finto democratico – portano a guerra e violenza? Il rovescio della medaglia delle cosiddette somiglianze non sono la perdità dell’identità e l’assimilazione culturale? Il video d’Avaaz, autopresentandosi come un filmato da MTV, non è anche lui solo un altro messaggio di pace banale?
Non lo è. Anche se semplice, non è una verità lapalissiana. Informa su alcuni fatti che parlano da soli: 60% degli Egiziani vogliono la democrazia, 74% dei Giordani vogliono la democrazia, 81% degli Europei vogliono la pace nel Medio Oriente, 87% degli Americani vogliono la pace nel Medio Oriente. Sono state le manifestazioni di massa a Madrid che hanno portato al cambio di governo, la stessa cosa vale per le iniziative on-line in America durante le elezioni del 2006. Sono tutti esempi che dimostrano come l’opinione pubblica e i movimenti di massa hanno assolutamente (e assolutamente dovrebbero avere) un’influenza crescente sui processi globali. Al più tardi dai tempi di Michael Moore sappiamo che, qualche volta, i messaggi semplici e polemici sono necessari per raggiungere tante persone, per stabilire un nuovo equilibrio nello squilibrio mediatico-politico.