Il Lucca Film Festival, che si svolgerà dal 1 al 6 ottobre nella cittadina toscana, nasce nel 2006 organizzato dall’Associazione V(i)sta Nova, e nel corso della sua breve vita si è distinto, nel panorama abbastanza vasto dei film festival cinematografici italiani, per aver dedicato uno spazio particolare al cinema sperimentale e d’avanguardia sia internazionale che nostrano, cercando di promuovere, come sostenuto anche nel profilo identificativo che si trova sul sito ufficiale, ”una cultura cinematografica dalla pluralità di sguardi, stili, prospettive: una cultura che non sia soltanto semplice visione tradizionale di un tessuto narrativo, ma esperienza sensoriale ed intellettuale”, dedicando uno spazio ad alcuni dei più significativi rappresentati del cinema più underground e fuori dalle logiche mainstream – Kennet Anger, Michael Snow e Jonas Mekas tra gli autori a cui sono state dedicate retrospettive nelle precedenti edizioni – ma anche dando spazio a giovani cineasti che vogliono cimentarsi nei linguaggi dell’audio-visivo sempre rispettando lo spirito indipendente e sperimentale del festival, attraverso una rassegna di cortometraggi con selezione tramite un bando di concorso on-line .
Anche quest’anno il Festival non smentisce la sua impronta, visto che dedica un’accurata retrospettiva all’acclamato cineasta francese Philippe Garrel, cineasta, autore “puro e duro”, che, a partire dalla fine degli anni ’60 e avendo assorbito la lezione più rigorosa e intransigente della Nouvelle Vague, quella che si ricollega in particolare alla libertà estetica, narrativa e ideologica di Jean Luc Godard, ha realizzato alcune delle opere più affascinati, complesse e personali del cinema europeo.
Se una più vasta notorietà gli è infatti venuta da opere che hanno infiammato di passione cinefila e passione per la vita alcune delle ultime stagioni del Festival del cinema di Venezia (Non sento più la chitarra, Sauvage Innocence, Les Amantes Reguliers) il Festival ha il merito di riproporre le sue prime opere tra la fine degli anni sessanta e i primi anni settanta tra cui La cicatrice interieure interpretato dalla sua musa e compagna, che in seguito diventerà anche la sua ossessione e il suo rimpianto, la rock star tedesca Nico, già icona e musa dei Velvet Underground.
Oltre a Garrel, il festival propone però anche la scoperta del cineasta norvegese Bent Hamer, sia attraverso titoli che hanno avuto una distribuzione internazionale come Kitchen Stories sia il suo esordio americano, Factotum, basato sull’omonimo romanzo di Charles Bukowski, ripescando i primi titoli per testimoniare di un interessante percorso autoriale che ha cercato di tenere insieme le peculiarità e senso dell’umorismo scandinavi con l’attenzione ad un tipo di narrazione più tradizionale. Una sintesi tra voglia di sperimentare, rispetto della propria identità culturale e bisogno di raggiungere un pubblico più vasto, parlando la lingua comune del cinema.
Anche il cinema italiano più autonomo dalle logiche produttive avrà comunque il suo spazio grazie ad una terza retrospettiva dedicata a Paolo Gioli, multiforme artista dell’immagine che nella contaminazione di pittura, fotografia e cinema ha trovato una forma assolutamente personale e innovativa di dare vita a immagini suggestive,inconsuente, che permettono libertà, di associazioni e di pensiero e che,come dice lo stesso Gioli presentando uno dei film della retrospettiva, “L’uomo senza macchina da presa”, ironica citazione del celebre capolavoro del grande padre del cinema sperimentale e d’avanguardia Dziga Vertov, sono realizzate da “Un utensile autoprogettato per restituire immagini, liberate dall’ottica e dalla meccanica. Lo sostituirsi alla cinepresa tradizionale fa parte di un mio, ormai prolungato gesto verso la spogliazione di una tecnologia di consumo, tossico della creatività pura..”
Già queste tre retrospettive, che rappresentano lo scheletro principale di questa edizione 2012 del Festival, danno l’idea del clima che si respirerà durante queste giornate con tavole rotonde, incontri , proiezioni che si terranno fino al 5 ottobre al cinema Centrale di Lucca, mentre il 6 all’Auditorium San Micheletto.
Per maggiori informazioni: Lucca Film Festival