Il documentario GAZA HOSPITAL di Marco Pasquini sarà presentato in anteprima mercoledì 5 maggio alle ore 16.00 alla Casa del Cinema (Roma) all’interno della rassegna ITALIA DOC, curata da Maurizio di Rienzo e sabato 8 maggio alle ore 18,30 al Cinema Nuovo Aquila all’interno del TEKFESTIVAL.
Il Gaza Hospital, gestito dalla Mezzaluna Rossa Palestinese, era il secondo ospedale più importante del Libano, uno dei principali luoghi di cura dei profughi palestinesi a Beirut, ma anche dei libanesi più poveri e degli immigrati dai vicini paesi arabi. Vi lavorano volontari arrivati da tutto il mondo di nazionalità e religioni diverse. Per la sua collocazione urbanistica e per la particolare struttura architettonica – l’edificio domina il campo di Chatila – il Gaza Hospital è stato soggetto e testimone del massacro di Sabra e Chatila del 1982, divenendo metafora della storia dei rifugiati palestinesi in Libano. Ora le corsie di degenza e le stanze sono diventate case occupate dai profughi. Centro del racconto è Youssef, palestinese, che dal 1987 abita nel cortile del Gaza Hospital: lo spazio dove svolge la sua attività di barbiere è luogo d’incontro e passaggio. Youssef guida lo spettatore nella storia dell’edificio insieme alle testimonianze di chi ha lavorato come personale medico o amministrativo nel Gaza Hospital, come Aziza Khalidi (palestinese, amministratrice); Swee Chai (chirurgo ortopedico di nazionalità malese e religione cristiana) e Ellen Siegel, infermiera ebrea americana. Il film prodotto dalla Suttvuess è stato realizzato nell’arco di 5 anni e utilizza materiali d’archivio.
Saranno presenti l’autore e il chirurgo ortopedico SWEE CHAI ANG e l’infermiera ELLEN SIEGEL
Swee Chai Ang è un chirurgo ortopedico di Singapore, di religione cristiana. Era arrivata durante la guerra con un’opera di carità Britannica, per lavorare in un ospedale libanese e si è trovata a collaborare con la Mezzaluna Rossa Palestinese; fino a quel momento aveva sempre identificato i palestinesi come terroristi e da cristiana osservante la sua solidarietà era rivolta ad Israele. Nel 1982 lavorava presso il Gaza Hospital e anche lei è una delle testimoni contro Ariel Sharon. Dopo la sua esperienza a Beirut ha fondato il M.A.P. (Madical Aid for Palestine), organizzazione medica internazionale che lavora negli ospedali dei campi in Libano e nei Territori Occupati ed è autrice di libro che ripercorre la sua esperienza in Libano.
Ellen Siegel, infermiera ebrea americana, all’epoca dell’invasione israeliana del Libano lavorava come volontaria al Gaza Hospital. Nel 1983 ha testimoniato contro Ariel Sharon – accusato di crimini di guerra e contro l’umanità – presso la Commissione di Inchiesta Israeliana sul massacro di Sabra e Chatila.