La storia non può finire con un mancato rinnovo di contratto dopo 12 anni di intensa attività. No, il Detour non può chiudere. Non solo perché verrebbe a mancare un tassello importante della cultura cinematografica romana, per lo più portato avanti con l’impegno e la passione di un pugno di persone, ma anche per la vitalità che tutt’oggi dimostra. Non si tratta infatti di elogiare il glorioso passato del cineclub di via Urbana (rione Monti), ché di materia ce ne sarebbe per farlo, al contrario c’è da considerare il presente ricco e il futuro incerto.
Il calendario delle proiezioni è pieno sino a fine stagione e tantissime sono le realtà culturali e sociali che fanno riferimento a quella sala. E’ l’unico posto del centro storico che usa il cinema come strumento di integrazione sociale, che con cadenza settimanale organizza iniziative accessibili a persone diversamente abili e proiezioni commentate per non vedenti. Senza contare il fatto che in questi anni ha dato spazio a centinaia di autori indipendenti e ad opere che diversamente non avrebbero potuto avere alcuna visibilità. Non si capisce per quale cavolo di ragione quando qualcosa funziona e riceve il consenso di migliaia di persone debba essere lasciata perire, con ragioni – la scadenza della locazione – che un collettività seria non esiterebbe a risolvere in breve tempo.
Il conto alla rovescia è iniziato, non bisogna dunque perder tempo. C’è da trovare una soluzione, altrimenti entro il 31 agosto i nostri cari amici del Detour dovranno sloggiare dalla loro sede storica senza sapere di preciso dover riprendere la loro preziosa attività. Sappiamo che c’è chi gli ha suggerito di occupare spazi non utilizzati o ex cinema in disuso, o di “cercare tra gli amici in alto”. Loro hanno risposto che “non è il nostro modo di vedere le cose. In tutti questi anni abbiamo regolarmente pagato l’affitto e abbiamo tenuto i partiti fuori dalla nostra porta convinti che questi non debbano interferire con le nostre scelte o strumentalizzare le nostre iniziative”.
Come non esser solidali con loro? Inoltre avrebbero già trovato una nuovo locale da risistemare col denaro loro spettante da parte del locatario “in merito all’avviamento spettante per legge”, sulla somma non si è però ancora raggiunto un accordo. Ma per ristrutturare un ambiente è necessario il sostegno di tutti dai soci del cineclub alle istituzioni. Per queste ragioni ci associamo all’invito del Detour di inviare una mail a: aiutiamodetour@gmail.com . Chiediamo ai nostri lettori di fare altrettanto.