Il progetto Indinapolicinema è nato a Napoli nell’ottobre scorso sotto la spinta di un gruppo di cineasti, operatori del settore, professionisti e tecnici dello spettacolo, con l’obiettivo di promuovere, sostenere, realizzare e diffondere il cinema indipendente. Rivendicando la «necessità di un nuovo modello produttivo-organizzativo di fare cinema e di distribuirlo», l’associazione, afferente a Indicinema (la federazione nazionale per la promozione e lo sviluppo del cinema indipendente italiano), ha aggregato man mano più di cinquanta iscritti, forze che da decenni sono di fatto maggioranza nel panorama locale: il cinema indipendente napoletano è il cinema napoletano tout court.
Ora, a sette mesi dal concepimento, Indinapolicinema mette la testa fuori, concedendosi la prima uscita pubblica attraverso una rassegna itinerante di film rigorosamente marginali, rigorosamente «piccoli» e low-budget. Il ciclo Cinemasommerso, inserito nell’ambito di IndiVisioni, laboratorio distributivo solidale e partecipato di Indicinema, propone infatti, in cinque diversi luoghi tra Napoli e provincia, cinque titoli di produzione (o coproduzione) italiana, realizzati nell’arco degli ultimi tre anni, fuori dai circuiti tradizionali, e pressoché inediti in sala.
Dopo la partenza con l’italo-albanese East, West, East – Volata finale, diretto da Gjergj Xhuvani e prodotto da Francesco Tagliabue, la rassegna prevede nelle settimane a venire:
· il docufilm partecipato, coordinato da Antonietta de Lillo, Il pranzo di Natale (il 24 maggio alle 20,30 presso l’Artgarage di Pozzuoli);
· Ristabbànna, l’opera prima di Gianni Cardillo e Daniele De Piano, che vede l’ultima apparizione di Ben Gazzarra (il 31 maggio a La Controra);
· Ainom, esordio di Mario Garofalo e Lorenzo Ceva Valla (il 7 giugno a La Città del Sole);
· e infine Mia, di Fulvio Ottaviano (il 14 giugno al Nuovo Centro Culturale Giovanile).
Intanto l’associazione, presieduta dal regista, sceneggiatore e produttore Maurizio Fiume, ha lavorato a una bozza di legge regionale sul cinema indipendente che regoli i bandi, garantisca una gestione trasparente dei fondi e preveda incentivi fiscali e contributivi. A livello nazionale sostiene la petizione 99 parole per il cinema italiano, il cui obiettivo è una più giusta distribuzione delle risorse destinate al settore, visto che l’80% dei fondi stanziati dallo Stato vengono assegnati automaticamente ai film di maggiore incasso. Indinapolicinema si è data inoltre un codice etico e ha stilato un regolamento dei film indipendenti, che pur nella sua rigida prescrittività rappresenta un tentativo, certamente imperfetto e non necessariamente condivisibile, di formalizzare l’area magmatica del cinema indipendente. Un tentativo che se non altro per la sua unicità nel panorama attuale val la pena di tenere in debita considerazione.