Il cinema di sangue e grazia di Antonio Capuano approda a Roma, rione Monti, cinema Detour, per quattro serate di proiezioni organizzate dalla nostra rivista insieme allo storico cineclub di via Urbana 107. Quattro serate, dal 29 marzo al 1 aprile, e cinque lavori tra l’invisibile, il poco visto e l’introvabile, da vedere o rivedere in compagnia dello stesso Capuano e degli attori e produttori che in questi anni hanno accompagnato il percorso artistico del cineasta napoletano.
Il barocco di Pianese Nunzio 14 anni a maggio, la sperimentazione di Vito e gli altri, il realismo de La guerra di Mario, il simbolismo di Polvere di Napoli, il surrealismo di Sofialorèn. Una poetica densa che spazia tra i generi e gli stili, che attraversa felicemente l’alto e il basso, il sacro e il profano, senza paura di contaminarsi.
Al centro, sempre Napoli, i luoghi e i corpi di una città amatissima ma mai piegata al folclore, colta piuttosto nei suoi punti più dolenti e vitali, nelle contraddizioni che la rendono ancora «laboratorio naturale», scenario fecondissimo che detta perennemente urgenze all’artista che sappia ascoltarla.
Mario, Nunzio, Vito e gli altri: i bambini e i ragazzi che sin dai titoli assurgono a protagonisti dei film di Capuano, che invadono la scena fino a sottrarla agli adulti. Soggetti deboli, destinatari e vittime prime di tutte le brutture e gli abusi del mondo, essi sono al contempo la speranza di poterlo abitare, un giorno, diversamente.
L’immersione comincerà Giovedì 29 marzo con Pianese Nunzio 14 anni a maggio, alla presenza del produttore Gianni Minervini. È la storia di Don Lorenzo Borrelli, fiero prete anticamorra del quartiere Sanità, e del suo amore «deviato» per il chierichetto Nunzio. Amore che la camorra infrange per zittire una voce scomoda. Venerdì 30 marzo doppia proiezione con il cortometraggio Sofialorèn, episodio del film collettivo I vesuviani, seguito dalla visione della stupenda e dimenticata opera prima del regista, Vito e gli altri. Quasi un «rapporto sull’infanzia negata» (Morandini) l’esordio di Capuano, il ritratto di un gruppo di ragazzini che scoprono la vita nella forma turpe di un’iniziazione criminale. Esordio al cinema anche per l’attrice Rosaria De Cicco. Sabato 31 marzo serata stracult: sarà Antonio Capuano, insieme all’attore Antonino Iuorio, a introdurre e dibattere l’introvabile Polvere di Napoli, film in cinque episodi all’insegna del grottesco. Ambientato a Napoli e dintorni, è un omaggio dichiarato a L’oro di Napoli di De Sica, nella consapevolezza che del metallo prezioso, cinquant’anni dopo, non sono rimasti che i detriti. Si chiude Domenica 1 aprile: alla presenza dei produttori Francesca Cima e Nicola Giuliano della Indigo Film, sarà la sera de La guerra di Mario con Valeria Golino, Anita Caprioli e Rosaria De Cicco. È la storia di Giulia, giovane donna agiata della Napoli borghese e intellettuale, e della sua adozione di Mario, irrequieto scugnizzo sottratto dal Tribunale a una famiglia povera e disgraziata. Un’impresa. Introduce la visione, in collegamento dalla University of Missouri-Columbia, la professoressa Roberta Tabanelli autrice della recente pubblicazione I “pori” di Napoli
. Il cinema di Mario Martone, Antonio Capuano e Pappi Corsicato.
Tutte le proiezioni avranno inizio alle ore 21.