Come un incontro tra “cinevoci“ e “teledemoni“ il MoliseCinema Film Festival presenta il “cine/giornale di Manyg”, una sorta di antipasto d’autore che durante il festival viene proiettato ogni sera prima del film serale in piazza. Il titolo “cine/giornale“ richiama il cinegiornale storico, un cortometraggio di attualità ed informazione proiettato nelle sale cinematografiche prima dell’inizio dello spettacolo (in Italia sopratutto ricordiamo quelli dell’Istituto Luce). Il “cine/giornale” proiettato al MoliseCinema richiama questa forma di magazine cinematografico, ma allo stesso tempo volutamente se ne distingue: i sette filmati, infatti, sono lontanissimi dal giornalismo esplicito anche se hanno un taglio d’attualità e trattano di cultura italiana, televisione e spettacolo. Non c’è uno speaker che spiega e commenta le immagini: sone le voci over del cinema i commentatori e gli attori di questo universo “telespettacolare-cinevocale“ in cui il cinema diventa lente d’ingrandimento e chiave di lettura della realtà culturale, politica ed antropologica. Una realtà che in gran parte, e sopratutto in Italia, si rispecchia in televisione, quel mezzo potente e avido che ha mangiato e digerito di tutto e di più.
Nella puntata Spartakus, per esempio, proiettata prima del film Gomorra, sulle riprese rallentate di un’intervista a Roberto Saviano ci accompagna la voce premonitrice del Diario di un curato di campagna di Bresson. Il curato intuisce che le righe che sta scrivendo potrebbero segnare la propria morte. La sua voce sofferente, che parla in qualche modo già dall’aldilà, ascoltata sulla faccia pallida di uno scrittore che segna il proprio destino scrivendo di Camorra: né la voce fuori campo né l’intervista “vera“, prese da sole, potrebbero avere un tale effetto tagliente e dolorosamente autentico.
Nelle Telecronache marziane, invece, proiettate prima del film Riprendimi, sono i versi della Profezia di Pier Paolo Pasolini che, applicati agli eccessi della società dello spettacolo, evocano quel “mondo sotto il mondo“, quel mondo clandestino, fuori dalle leggi, al di là della limitatezza e della “liscezza” del piccolo schermo.
Qualche volta, però, neanche la voce della legge garantisce una vita dignitosa e l’equilibrio tra lavoro e guadagno, tra azione e merito: “La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni”, recita l’articolo 35, primo comma della Costituzione Italiana. “Stavano meglio i bambini del dopoguerra, che lavoravano come quarantenni, oppure i precari d’oggi, quarantenni nei callcenter vincolati ad un’eterna giovinezza?”, sembra chiederci la puntata Nero precario, che introduce la commedia Tutta la vita davanti sui callcenter.
Il cinegiornale storico, in quanto veicolo di informazione più immediato della carta stampata, raggiungeva la parte meno alfabetizzata della popolazione e le zone più arretrate del paese. Il “cine/giornale di Manyg”, pur essendo più “disinformativo” che informativo, prosegue questa tradizione in quanto raggiunge il pubblico di piazza: è una forma corta, disturbante ma “digeribile” (come conferma l’autore), che introduce il cinema popolare italiano, dando spunti di riflessione e suggerendo associazioni inconsuete (da Spartakus a Gomorra, dal Calcio al Caimano).
Un antipasto dai sapori forti, che sarà forse il sale del menù cinematografico…
SOTTILE LINEA AZZURRA (7’) prima del film Amore, bugie e calcetto, martedì 5.8., 21:00, CineCaradonio a Casacalenda
DESSERT ROSSO (5:45’) prima del film Non pensarci, mercoledì 6.8., 22:25, Arena a Casacalenda
STONE AGE (4:41’) prima del film I demoni di San Pietroburgo, giovedì 7.8., 22:30, CinePalestra a Casacalenda
NERO PRECARIO (3:47’) prima del film Tutta la vita davanti, giovedì 7.8., 22:25, Arena a Casacalenda
KISS BILL (5:25’) prima del film Il dolce e l’amaro, venerdì 8.8., 22:25, Arena a Casacalenda
TELECRONACHE MARZIANE (2:32’) prima del film Riprendimi, sabato 9.8., 22.40, Arena a Casacalenda
SPARTAKUS (2:45’) prima del film Gomorra, domenica 10.8., Arena a Casacalenda