Redazione/ “Da una prospettiva eccedente. In dialogo con Antonio Capuano” verrà presentato al Linea d’Ombra Festival (nella sezione Segni di Cinema), a Salerno, il 23 ottobre 2022 alle ore 18.30 presso la splendida Chiesa dell’Addolorata, sita in Largo Abate Conforti n. 21. Saranno presenti gli autori, Armando Andria, Alessia Brandoni e Frabrizio Croce, e l’editrice di Artdigiland, Silvia Tarquini. Modererà l’incontro Alfonso Amendola, docente in Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università degli Studi di Salerno. Ingresso libero.
“Proprio la complessa domanda/riflessione che abbiamo ricavato a proposito della sequenza iniziale di Vito è stata poi
posta a Capuano durante la prima delle cinque conversazioni, ricevendo una delle tante risposte spiazzanti e inaspettate che avrebbero caratterizzato il corso di questo lunghissimo, sincopato (come il jazz, che tanto piace ad Antonio) incontro e che, a loro volta, ci hanno costantemente riposizionato nel modo di approcciarci a lui. Come per la diversità dei periodi dell’anno, e delle modalità con cui e in cui questa intervista è stata portata avanti, la nostra relazione con Capuano ha mutato nei toni, caratterizzati da accenti spesso armonici, altre volte più contrastati, sempre comunque vitali. Ma evidentemente eravamo ancora affamati di comprensione e attraversati da una tensione verso la ricerca di un senso: un movimento che, proprio nella quantità e nella multiformità degli stimoli arrivati dal confronto con Capuano, ha dato corpo al nostro desiderio di realizzare dei saggi critici, tramite cui, cercando di schivare ogni schema precostituito, abbiamo proseguito il nostro viaggio, collettivo e individuale insieme,
nella vertigine delle immagini di un autore così fecondo. E anche qui, con una metodologia che non ha mai perso di vista la forma dialogica nel confronto costante rispetto a quello che stavamo scrivendo, ne sono venuti fuori dei testi eterogenei. Il fattore comune, l’ispirazione che ci ha consentito di rimanere collegati tra di noi, è risieduta probabilmente nel tentativo di mettere insieme il testo e il contesto, il particolare e il generale, quello che potevamo vedere in campo e tutto ciò che rimaneva fuori campo; argomenti che sono stati dei fili rossi durante le conversazioni” (estratto dal libro)