Pietro Santonastaso, caposervizio agli Spettacoli del "Messaggero" ha risposto al nostro intervento sul "cattivo stato di salute" della critica cinematografica. Lo ringraziamo per questo e pubblichiamo.
Complimenti, mi pare che stiate facendo un buon lavoro. Sembrerà un paradosso, ma da responsabile della redazione Cultura e Spettacoli del Messaggero, tengo rigorosamente per me le idee che ho sul cinema. Questo, perché ho un rispetto sacro per il lavoro del critico cinematografico. Vuol dire che chi in redazione si occupa di critica, scrive quel che meglio crede, senza condizionamenti se non i molti derivanti dagli spazi. Problema peraltro comune a tutti i settori. Che io ricordi, comunque, sono intervenuto una sola volta per limare il giudizio sintetico su un film che rischiava (il giudizio) di far ridere di noi.
Detto questo, non sono d'accordo con la teoria della critica "bistrattata". Credo invece che la critica abbia la tendenza ad "autobistrattarsi", spesso per autoreferenzialità, a volte per mancanza di chiarezza nella difficile navigazione per i mille canali dell'industria cinematografica. Il genere della vecchia e cara stroncatura è ormai poco praticato (come in ogni altro settore della critica), nonostante mi sembri statisticamente improbabile che la maggior parte dei film si attestino almeno su un livello di sufficienza. Piuttosto che stroncare, l'uso comune è non parlare di un film o un libro imbarazzanti.
Prevale anche l'esigenza di contaminare la critica con il colore e il costume, come dimostrano i casi di alcuni colleghi da voi citati. Noi cerchiamo di tenere i generi separati. Nessuna difficoltà comunque con i direttori o l'editore, se non per i problemi di spazio (e non è detto che sia sempre un male: personalmente preferisco la forma breve).
Quanto alla nostra linea editoriale, come Cultura e Spettacoli, è dettata unicamente dal tentativo di essere il più chiari e onesti possibile, magari cogliendo spunti e questioni non arati in precedenza dalla concorrenza o dalle agenzie. Che poi ci si riesca, questo è un altro paio di maniche.
Cordiali saluti
Piero Santonastaso