“qual è il confine tra il preservare la propria memoria e la necessità di sopravvivere al dolore e ritrovare una speranza?”
Incipit film
in collaborazione con Artdigiland e Cinema Farnese Arthouse
presenta
La luna sott’acqua
di Alessandro Negrini
proiezione evento del film dedicato alla comunità di Erto nel sessantesimo del Vajont
Roma, Cinema Farnese Arthouse
14 novembre ore 21
a seguire incontro con il regista
modera Silvia Tarquini, interviene Maria Pia Di Meo
Biglietti in prevendita e vendita su
https://www.cinemafarnese.it/
Il 14 novembre, alle 21.00, il film La luna sott’acqua di Alessandro Negrini arriva al Cinema Farnese Arthouse di Roma per una serata alla presenza del regista in dialogo con Silvia Tarquini, critica cinematografica e direttrice della casa editrice Artdigiland. Ospite d’onore l’attrice e doppiatrice Maria Pia Di Meo, voce narrante del film. L’appuntamento fa parte di una serie di proiezioni-evento iniziate il 9 ottobre da Pordenone, proseguite, con successo di pubblico e critica, a Udine, Torino, Treviso, Perugia, Napoli, Ancona, Cagliari, e che toccheranno altre città nell’arco di questo autunno-inverno.
La luna sott’acqua racconta in modo poetico la vita del paese che sopravvisse all’immane disastro del Vajont: Erto. Un film sui vinti e sul loro indomabile canto, sul tempo, e su una Natura che respira come un co-protagonista. Violata dal genere umano a scopo di profitto, la Natura rivela la possibilità di un’imprevedibile vita oltre ogni ferita. Girato nell’arco di 10 anni, il nuovo film di Alessandro Negrini si dipana in questo tempo e in questo luogo che gli ertani si sono ripresi in una personale storia di Resistenza; un “docusogno” che fotografa la retorica politica e inaspettate pressioni di ambienti artistici ondeggiando tra vita quotidiana e inconscio collettivo, tra cicatrici e realismo magico, nutrito di mito, natura e origini perdute. Un ritratto emotivo fermato sul crinale di una domanda: qual è il confine tra il preservare la propria memoria e la necessità di sopravvivere al dolore e ritrovare una speranza?
Uscito in concomitanza con il 60mo anniversario della tragedia del Vajont, La luna sott’acqua è una coproduzione Italia-Slovenia, prodotto da Incipit Film in co-produzione con Casablanca Film e Incandenza Film, e finanziato dalla Friuli Film Commission, Piemonte Film Commission, Norwegian Film Institute e il fondo europeo Media. Dal 9 ottobre solo al cinema.
Al film seguirà l’incontro con il regista Alessandro Negrini in dialogo con Silvia Tarquini, critica cinematografica e direttrice della casa editrice Artdigiland. Interviene Maria Pia Di Meo, voce narrante del film. «L’evento devastante [del Vajont] è stato già ricordato in teatro (ad esempio da Marco Paolini) e al cinema da Renzo Martinelli ma le voci a cui Negrini offre la possibilità di esprimersi sono quelle di chi c’era o, comunque di chi in quei luoghi è cresciuto e ha sentito il peso di essere considerato quasi un estraneo nella propria terra natia. Qualcuno cioè che non doveva più abitare quei luoghi, guardato con diffidenza da chi aveva il potere così come nel passato remoto venivano guardati con diffidenza gli esiliati mandati lì dalla Serenissima Repubblica di Venezia. […] C’è qui tutta l’intensità del ritratto collettivo ma anche la consapevolezza della necessità di uno sguardo su spazi naturali che hanno conservato una bellezza a misura d’uomo. Quella bellezza che in una notte del 1963 si trasformò in orrore». (Giancarlo Zappoli, «MyMovies», 10 ottobre 2023)
Alessandro Negrini, nato a Torino, è regista e poeta, attivista per i diritti umani e animatore culturale. Ha trascorso la maggior parte degli anni ’90 viaggiando e scrivendo in Europa, sino a trasferirsi in Cile. Nel 2001 si sposta in Irlanda, dove inizia la sua carriera cinematografica, e da allora vive e lavora tra Irlanda e Italia. I suoi film, combinazione di documentario, fiction e poesia, esplorano temi sociali e di confine con un approccio poetico e onirico. Il suo primo lavoro, Paradiso, prodotto dalla BBC e girato con la comunità di Derry, in Irlanda del Nord, in un periodo di lenta e difficile normalizzazione dopo gli anni di conflitto tra cattolici e protestanti, è vincitore di ben 18 premi internazionali. Tides (maree) – Storia di vite e sogni perduti e trovati (alcuni infranti), anch’esso dedicato alla comunità di Derry, si aggiudica 20 premi internazionali, tra cui il Premio Miglior Film ai Gold Movie Awards di Londra, il Premio Migliore Sceneggiatura al Teheran Documentary Festival, il Miglior Film al Malta Film Festival, il Miglior Film al Istanbul-New York Film Festival. È stato Direttore Artistico delle Festa del Cinema dei Diritti Umani di Cosenza.