[***] – Il ventaglio segreto è stato ispirato dal romanzo Fiore di Neve e il ventaglio segreto, scritto da Lisa See (edito in Italia da Longaresi Editore). La realizzazione del film si deve alle due produttrici, Florence Sloan e Wendi Deng Murdock, che hanno trovato il romanzo molto coinvolgente e con un messaggio profondo da trasporre al cinema. Hanno inviato una prima sceneggiatura, scritta da Angela Workman (che si è occupata della storia ambientata nel passato), al regista Wayne Wang, il quale ha avuto l’idea di giustapporre all’originale una storia ambientata ai giorni nostri.
Da quest’unione nasce la storia di Nina e Sophia nella Shanghai d’oggi, due donne impegnate con la loro carriera, che cercano di mantenere salda la loro amicizia come discendenti di laotong, ovvero un legame che si instaura tra donne, più forte di qualsiasi altro e che le unisce per sempre. In una storia parallela, ambientata nella Cina del 19° secolo, Fiore di Neve e Lily sono unite da questo legame d’amicizia. All’età di sette anni, nello stesso giorno, entrambe subiscono la fasciatura dei piedi e poi in età adulta, nella solitudine dei rispettivi matrimoni, troveranno il modo di comunicare tra loro segretamente, grazie al linguaggio nu shu, che solo le donne del laotong conoscono, scrivendo i loro pensieri su un ventaglio bianco di seta.
Wayne Wang è nato e cresciuto a Hong Kong, poi nel 1967 si è trasferito a Los Altos, in California, dove ha studiato produzione cinematografica a Oakland. La sua carriera cinematografica inizia nel 1975, quando insieme al collega Rick Schmidt dirige A Man, a Woman and a Killer, girato a San Francisco. È, però, del 1982 il suo primo film autoriale, Chan is missing, girato grazie a una borsa di studio. Da allora è rimasto sempre attivo, cimentandosi in diversi generi: nel 1995 gira film anticonvenzionali come Smoke e Blue in the Face, senza dimenticare la commedia romantica Un amore a 5 stelle. I suoi film parlano anche dell’Oriente, cercando di farlo nel modo più autentico possibile, tenendo vive le sue origini, e questo film ne è una dimostrazione appassionata.
Il ventaglio segreto mostra sia la vecchia Cina, in cui le donne subivano la fasciatura dei piedi perchè bisognava avere dei piedini perfetti per ottenere un buon matrimonio, sia la Cina contemporanea, dove le donne ricoprono ruoli di responsabilità e l’unica circostanza che le porta ad avere i piedi doloranti sono i tacchi alti. Ciò che accomuna questi due mondi è l’amicizia che lega i personaggi principali. Per rafforzare l’idea del laotong Wang ha voluto che ad interpretare le quattro protagoniste fossero sempre le stesse attrici. Il messaggio si lascia evincere chiaramente: se un’amicizia è sincera e profonda, qualsiasi cosa accada nella vita di un individuo, resisterà. Il laotong, nella tradizione cinese, definisce l’amicizia tra due ragazze, nate lo stesso giorno e appartenenti alla stessa classe sociale. Esse si giuravano amicizia eterna, legate da un affetto profondo e indistruttibile, e si separavano solamente all’età di diciassette o diciotto anni per andare a vivere presso la famiglia del marito. Un altro aspetto del mondo femminile preso in esame dal film è il bisogno delle donne di essere ascoltate, nella società di allora come in quella di oggi. C’è il desiderio di poter esprimere liberamente i propri pensieri indipendentemente da chi si ha di fronte ed essere libere da costrizioni, che oggi non sono più fisiche, ma comunque presenti, e in abbondanza, per la sopravvivenza di una mai defunta mentalità patriarcale fortificatasi nei secoli.
Per rendere al meglio le due storie Wayne Wang ha optato per una loro differenziazione a livello visivo: nella parte ambientata nel passato i colori sono molto accesi e saturi, la luminosità è calda per conferire quel sapore di antico. I costumi sono stati disegnati da Man Lim Chung, che ha raccolto sete e gioielli antichi e tessuti provenienti dai mercati di tutta la Cina e di Hong Kong. Il set è stato ricostruito negli studi cinematografici di Heng Dian, una piccola città vicino a Shanghai. In quella ambientata nel presente, invece, le cromie utilizzate creano un’atmosfera più fredda con una prevalenza di blu. Per quanto riguarda l’ambientazione si è scelto di girare a Shanghai, utilizzando alcuni degli edifici più moderni della città, filmando anche molte sue famose strade e ristoranti.
Riguardo ai personaggi, uno sembra essere superfluo, quello interpretato da Hugh Jackman, che seppure negli intenti del regista ha una ragione d’essere – volendo mostrare come l’emancipazione della donna orientale la porti a vivere una storia con un’occidentale naturalmente – risulta non amalgamato con l’ambiente che lo circonda. Nonostante questo Wayne Wang riesce a mettere a confronto un aspetto della Cina del passato con la Cina contemporanea attraverso uno sguardo limpido e autentico.
Il ventaglio segreto è un film dotato di un’eleganza emotiva in grado di toccare il cuore del pubblico senza mai risultare lacrimevole, permettendo alo spettatore di entrare in empatia con le protagoniste e di identificarsi di volta in volta con i loro stati d’animo.