Così conteso era l’interstizio tra Terra e Luna dai due influssi che si bilanciavano. Dirò di più: un corpo che scendeva a Terra dal satellite restava per qualche tempo ancora carico della forza lunare e si rifiutava all’attrazione del nostro mondo. Anch’io, con tutto che fossi grande e grosso, ogni volta che ero stato lassù, tardavo a riabituarmi al sopra e al sotto terrestri, e i compagni dovevano acchiapparmi per le braccia e trattenermi a forza, appesi al grappolo nella barca ondeggiante, mentre io a testa bassa continuavo ad allungare le gambe verso il cielo.