Tutto il mondo del cinema è in effervescenza in attesa del Festival di Cannes che si terrà dall’11 al 23 maggio prossimi. Da un punto di vista artistico questa 64esima edizione si annuncia straordinaria con una selezione ufficiale che raggruppa il fior fiore della creazione cinematografica mondiale. Anche la crisi economica, risentita considerevolmente dall’industria cinematografica negli anni precedenti, sembra ormai superata: la Croisette è così pronta ad accogliere  quest’enorme evento con lo splendore dei suoi tempi migliori.

Accanto al cinema dei grandi maestri, Cannes ci permette da sempre di scoprire anche i talenti di domani: la Quinzaine des Réalisateurs, inaugurata 43 anni fa, ha fatto di questa ricerca il suo compito principale. Festiva, multicolore, vivace ed eclettica la locandina grafica della Quinzaine magnetizza lo sguardo e ci invita a scoprire la sua programmazione.

Il compito di scegliere i film non deve essere stato semplice per Frédéric Boyer, al timone della manifestazione per la seconda volta, ed il suo comitato di selezione. La Quinzaine ha ricevuto infatti 2.288 film fra cui 947 lungometraggi e 1334  cortometraggi. Durante la conferenza stampa, tenutasi qualche giorno fa, Frédéric Boyer ha detto di avere voluto sfruttare al massimo il ‘recipiente’ della Quinzaine aggiungendo tre lungometraggi rispetto all’edizione precedente: la scelta finale porta dunque a 25 titoli per la sezione principale, 14 per quella dedicata ai cortometraggi e 4 ‘special screenings’.

La selezione di quest’anno è caratterizzata da una marcata partecipazione francese e da una presenza importante del cinema europeo, con uno spiccato interesse per le produzioni provenienti dall’Europa del nord. Fedele alla sua missione di rivelazione e promozione dei giovani autori il programma  comprende otto opere prime e varie opere seconde. Fiore all’occhiello della selezione è la presenza di uno dei grandi maestri del cinema francese, André Techiné, in concorso con Impardonnables, un regista ‘sempre giovane nello spirito’, come ha spiegato Frédéric Boyer, ‘che ci ha fatto l’onore di partecipare, anche se con molto pudore ed imbarazzo al pensiero di confrontarsi con le nuove leve del cinema’. Téchiné aveva esordito alla Quinzaine nel ‘69 con Pauline s’en va e vi era ritornato nel’75 con Souvenir d’enfance. Impardonnables, adattato dall’omonimo romanzo di Philippe Djian, é ambientato a Venezia e ci narra la storia inquietante di un vedovo e della sua nuova compagna. Fanno parte del prestigioso cast André Dussolier, Mélanie Thierry e Carole Bouquet.

Parlando con la stampa Frédéric Boyer si è soffermato a lungo sul cinema francese : “(… ) se l’anno passato è stata un’annata onesta con dei buoni film, fra cui alcuni erano particolarmente interessanti, quest’anno la produzione francese é veramente eccezionale e fa prova di una vitalità e di una creatività sorprendente proponendo dei film di tutti i generi e di tutti i formati. Ovviamente bisogna fare delle scelte: il mio criterio di selezione si basa, in primo luogo,  sulla voglia, sul desiderio di condividere un film con il pubblico. In questo senso, tutti i film francesi presenti in programma sono stati invitati in maniera totalmente spontanea ed entusiasta dopo la loro prima proiezione! ”

Oltre al già citato Impardonnables, faranno parte della selezione quattro lungometraggi di giovani autori fra cui: Jeanne Captive, dramma storico in costumi d’epoca di Philippe Ramos, un regista dal linguaggio personalissimo che aveva già attirato l’attenzione della critica con Capitan Achab, il suo film d’esordio; La fin du silence di Roland Edzad,  En Ville di Valérie Mréjen e Bertrand Schefer ed infine Après le Sud, opera prima di Jean –Jaques Jauffret che ha alla sue spalle una lunga carriera di assistente alla regia.

Restando nell’ambito della produzione francese ritroveremo Des jeunes Gens Mödernes nella sezione ‘special screenings’, un documentario sulla scena musicale post-punk in Francia a cui si aggiungono due mediometraggi e quattro corti.

Si riconferma quest’anno l’interesse di Frédéric Boyer per il cinema belga: la Quinzaine verrà, infatti, inaugurata con La Fée di Dominique Abel, Fiona Gordon e Bruno Romy, un film burlesco, festoso e totalmente atipico, portato da una truppe di attori eccezionali. Il compito di chiudere la manifestazione spetta nuovamente ad un film belga:  Les Géantes dell’attore-regista Bouli Lanners, un’opera buffa, luminosa e giovane. Completa questo panorama Blue Bird, tutto girato in blu e in cinemascope di Gust van den Berghe, che aveva esordito l’anno scorso con  Petit Bébé Jesus de Flandr.

Fedele al suo spirito di apertura, di innovazione e al suo interesse per un cinema personale, internazionale ed appassionato la Quinzaine presenta opere come Buson di Aureus Solito, un film filippino animista dal forte engagement politico, girato in lingua Palawi con una produzione rigorosamente locale, Chatrak, di Vimukthi Jayasundara, un regista originario dello Sry Lanka o ancora Porfirio del colombiano Alejandro Landes e Abisso prateado,del brasiliano Karim Ainuz, una storia d’amore, filmata in uno stile sontuoso ed epurato.

Rappresentano le cinematografie del nord dell’Europa: Eldfjall di Rùnar Rùnarsson, il più grande regista islandese attuale; Code Blue della regista polacca Ursula Antoniak, premiata due anni fa a Locarno per Nothing Personal; Play di Ruben Ostlund, portavoce della Nouvelle Vague del cinema svedese e The other side of sleep, dell’olandese Rebecca Daly, un thriller popolato di  fantasmi, con un lavoro molto elaborato sul suono.

Ritroveremo inoltre Kamen Kalev, regista bulgaro del pluripremiato Easter Play, presentato due anni fa alla Quinzaine, con il suo secondo film The island e l’opera prima dell’attore austriaco Karl Markovic, Atem.

Il cinema italiano è rappresentato quest’anno da Corpo Celeste di Alice Rowacher: il film narra le vicissitudini di Marta, una tredicenne che dopo essere cresciuta in Svizzera ritorna a vivere in Calabria con la madre e deve confrontarsi con una realtà ostile ed estranea.

Dagli Stati Uniti vedremo in prima mondiale Return di Liza Jonson, una videasta che ama lavorare in modo minuzioso ed appassionato con i suoi attori. Un’altra regista-donna Leila Kilani, ci trasporta con Sur la planche, nel mondo pieno di rabbia e furore di un gruppo di ragazze marocchine.

Il documentario sul mondo della musica resta presente anche quest’anno con due lungometraggi; il già citato, Des Jeunes Gens Mödernes di Jérôme de Missolz e La Nuit, elles dansent, un’inchiesta sulla vita famigliare delle artiste della danza del ve
ntre al Cairo.

Da menzionare infine un film di genere molto atteso: Koi no Tsumi, un thriller a sfondo sessuale del maestro giapponese Sion Sono che verrà proiettato nella versione integrale- directors cut.

Commentando i suoi criteri di selezione Frédéric Boyer ha detto: “ Sia io che il comitato di selezione non ci lasciamo guidare semplicemente dall’entusiasmo suscitato da un film ma cerchiamo di vederlo anche in rapporto agli altri. I singoli film devono essere visti in prospettiva, non contano solo individualmente ma si definiscono in rapporto all’insieme della selezione. Una selezione è costruita un po’ come il montaggio di un film; bisogna cercare di concepire delle giornate cinematografiche ben equilibrate senza appesantire troppo il programma sia in termini di tematica e di genere che in termini di durata.(…)

Di fatto sono aperto a tutti gli stili, a tutti i formati e a tutti i punti di vista sul cinema- l’unico genere che non mi interessa sono i film di Bollywood, ma, anche in questo caso, non si sa mai… Le mie scelte sono quelle di un appassionato di cinema; amo molto la sensibilità, l’emozione – le risa o le lacrime –  la tensione, l’interesse portato al mondo che ci circonda, l’impegno politico ed ogni autentico impegno cinematografico. Di fatto però le scelte sono, alla fine, sempre soggettive; non é sempre facile farle, ma me ne assumo completamente la responsabilità!”

Curiosa, gioiosa, eclettica e trasgressiva sulla carta almeno, la selezione della Quinzaine di quest’anno non dovrebbe deluderci. Aspettiamo, con impazienza, una verifica sulla Croisette!

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