di Maria Giovanna Vagenas/ L’energia, la vitalità, l’esuberanza di musica e colori, il ritmo sfrenato del racconto, l’accavallarsi di eventi, colpi di scena e un caleidoscopio di personaggi unici, disperati ma pieni di grinta e di faccia tosta, creano l’universo follemente inebriante del nuovo film di Romain Gavras.
Sui titoli di coda di Le monde est à toi – Il mondo ti appartiene- l’entusiasmo del pubblico della Quinzaine è scoppiato in uno scroscio interminabile di applausi.
Incontestabilmente, l’intensità elettrizzante di questa opera satirico gangster-familiare è contagiosa; chi assiste alla proiezione ne esce con una forte sensazione di euforia.
In Le Mond est à toi, suo secondo lungometraggio dopo Notre jours viendra (2010), Romain Gavras resta fedele a se stesso, al suo cinema vibrante e multicolore, musicale e appassionato, dimostrando un’indubbia maestria nella composizione del suo cast, nella scrittura di una sceneggiatura stringata e piena di sorprese, nella gestione del ritmo serrato della narrazione, nella fluidità delle riprese, nel gioco delle citazioni e nel melange dei generi.
Romain Gavras gioca sul sincretismo. La tela che dipinge è un collage complesso che rende omaggio all’estetica dei video clip, di cui il regista stesso – fondatore del collettivo artistico Kourtrajmé- è un creatore autorevole, al linguaggio della pubblicità, per la quale Gavràs lavora regolarmente, e ad una serie di registi culto fra cui spicca John Landis che- per chi saprà scrutare con attenzione le immagini rutilanti del film- apparirà seduto, per alcuni istanti, al tavolo di un ristorante.
Le Monde est à toi è un film corale per il quale Romain Gavras ha riunito un cast d’eccezione. I mostri sacri del cinema francese- Isabelle Adjani e Vincent Cassel- le giovani speranze, Karim Leklou e Oulaya Amamra e i popolarissimi caratteristi Philippe Katerine e François Damiens sono accompagnati da una folta schiera di attori incisivi nei ruoli secondari. Questa grande troupe, perfettamente all’unisono, compone una una vera banda.
“La vita non ti insegna nulla. Io non ho imparato nulla dalla vita!”dice il personaggio di Henry, un vecchio gangser fuori uso, interpretato da Vincent Cassel all’inizio del film.
Questa è l’epitome di Le Monde est à toi.
In un mondo in cui nessuno ha niente da perdere, tutti i mezzi sono buoni per raggiungere i propri fini: giochi di potere, tradimenti, tranelli e voltafaccia sono all’ordine del giorno.
Il perno intorno a cui ruota tutto questo piccolo universo in stato di ebollizione è François, il placido protagonista, magistralmente interpretato da Karinm Leklou, un ragazzo che sogna di disfarsi definitivamente dei traffici di droga del quartiere nei quali è implicato per vivere un’esistenza piccolo borghese, tranquilla e onesta.
La sua meta è quella di diventare il rappresentante generale dei ghiaccioli Mister Freeze in Marocco e sposarsi con Lamya, la ragazza più bella del quartiere – l’esuberante Oulaya Amamra- che, ovviamente, lo ignora.
Per far questo avrebbe bisogno di soldi. Quando scopre che Danny, la sua elegantissima mamma, incarnata dalla sublime Isabelle Adjani, ha dilapidato tutte le sue economie giocando a carte, le cose si complicano.
Qui entra in ballo il suo migliore amico, Henry, ex-amante di Danny, appena uscito di prigione- un Vincent Cassel irriconoscibile ma godibilissimo nella parte di un vecchio criminale nervoso, depresso e ossessionato dalle teorie del complotto.
Un ultimo colpo grosso, l’acquisto di una grande quantità di droga a Benidorm, organizzato dal giovane kaid locale, Putin, dovrebbere risolvere i problemi di tutti. Ovviamente, niente succede come era previsto.
Lo spirito della commedia trasfigura con brio e leggerezza tutto il sottobosco di una popolazione sub-urbana che vive di piccoli o grandi espedienti, in un’avventura incredibile.
Nessuno è contento di vivere la vita che vive e tutti sognano di una “casa” nuova, simbolo di cambiamento e di riuscita. Henry vorrebbe comprarsi una roulotte e passare le sue giornate a guardare il cielo, il protagonista sogna di una villetta nuova fiammante con piscina, mentre Danny, mamma splendente nei suoi vestiti leopardo, con capelli lunghissimi, trucco pesante e mille bijoux, aspira a comprare una casa a Saint –Rémy ed è pronta a fare di tutto per arrivarci. Chi non sogna di una casa, come i due sbirri del kaid locale, sogna di prendere il posto del boss.
Dietro la loro maschera grottesca, i personaggi caricaturali del film, nascondono le loro frustrazioni, le loro ansie e molte speranze. In questa vicenda, non sempre politicamente corretta, una buona dose di cinismo si mischia ad un atteggiamento di profonda empatia.
“La mia fonte d’ispirazione sono principalmente le commedie italiane classiche, dove si parla di cose assai dure ma con leggerezza”. Ha spiegato il regista.
Grattando la vernice dorata del film, dietro la storia , Le monde est à toi ci mostra, con una tonalità allegramente provocatoria, un mondo sub-urbano alla deriva, dove impera il razzismo, la mente degli individui è offuscata da timori infondati e teorie complottiste e la gioventù, senza prospettive, si culla sognando di fare un colpo grosso…
Nella logica del film i figli, per sopravvivere, devono in primo luogo liberasi dei loro genitori-vampiro, mettendoli, letteralmente, fuori circolazione.
“Il film è costruito sulla figura del mammone”- ha detto il regista” La mia generazione che è poi quella di Karim nel film, è tutta una generazione di mammoni. Per cui tutti i personaggi maschili giovani nel film hanno una certa fragilità, anche i kaid e i ganster sono vulnerabili ed insicuri..”
Per incarnare questa figura di super-mamma, egocentrica, esuberante, frivola e castratrice che soffoca il figlio, per lei un eterno bimbo, con il suo stile di vita eccentrico e smisurato, privandolo di ogni spirito d’iniziativa, Romain Gavras ha avuto l’idea geniale di affidarsi a Isabelle Adjani. L’attrice, veramente straordinaria in questo ruolo controcorrente, incarna alla perfezione il suo personaggio volitivo, infantile, iperattivo trascinandoci nella scia delle sue gesta fantasiose e nella sua indomita gioia di vivere.
Per far fronte a una tale mamma, François può valersi solo della sua caparbietà. Karim Lekloun è profondamente toccante nelle vesti di questo figlio mite e un po’ goffo, il candore disarmante del suo sguardo tinge quest’avventura pop, carica di adrenalina, di una sottile vena di poesia.
Una volta varcato l’universo di Le Monde est à toi bisogna immergersi nel flusso incalzante delle immagini e lasciarsi portare dalla musica onnipresente che associa disinvoltamente i suoni creati dal duo electro-pop DJ XX e Sebastian, “Africa” dei Toto e da tutta una play-list di canzoni francesi che spaziano da Michel Sardou, a Laurent Voulzy a Daniel Balavoine.
Effervescente, spigliato, inclassificabile Le Monde est à toi ci promette un’esperienza entusiasmante.