Un pubblico entusiasta e assai variopinto ha accolto con molti applausi la docu-fiction dell’islandese Olaf de Fleur Johansson The Amazing Truth About Queen Raquela, presentato a Berlino nella sezione Panorama — sezione che, a detta di molti, supera quest’anno per varietà e qualità la selezione del Concorso Ufficiale.
Il film, in corsa anche per il Teddy Bear, assegnato al miglior film gay & lesbo presente a Berlino, è una rivisitazione assai sui generis della fiaba di Cenerentola, girata però con lo stile e il piacere della sintesi del documentario.
The Amazing Truth About Queen Raquela è per questo un film anomalo, che parla di transessuali senza lustrini e senza drammi, e che taglia il tema trasversalmente per affrontare un problema socio-culturale ben più ampio, e poco frequentato dal cinema.
Raquela è infatti un transessuale, una “ragazza col pene”, come viene definita nel film, che vive nelle Filippine e sogna un occidente di ricchezza (ovvero assenza di stenti, ma anche oggetti-simbolo del capitalismo) e amore.
Nel contesto socio-culturale filippino, un “ladyboy” non ha prospettive professionali. La strada è l’unica possibilità offerta, accanto a lavori poco gratificanti e, di solito, sottopagati. Pregiudizi, violenze e un’esistenza insalubre rendono il mestiere più antico del mondo un serio pericolo per la vita. Raquela, però, vive la sua esistenza con umorismo, si innamora via chat, si diverte con le amiche e continua a sperare nel futuro. Che arriva, con tanto di principe azzurro americano (dalla dubbia moralità) e con un viaggio in Europa che la condurrà nell’agognata Parigi.
De Fleur ha senza alcun dubbio un sano e onesto dono della narrazione: saper parlare di un disagio senza cadere nella pericolosa tentazione della denuncia sociale; saper illustrare i sogni senza perdersi nel melò, ma rendendo anzi il tutto ancora più gustoso con divertenti inserti (l’americano a Parigi che commenta con gretto livore la presenza di troppi bambini davanti alla Tour Eiffel).
La bella Raquela Rios, applauditissima, stringe il suo, di sogno: dentro e fuori lo schermo, la Regina della serata è stata lei.