E’ aperto fino al 15 d’ottobre il bando di concorso della II edizione del Visioni Fuori Raccordo Film Festival che, dopo l’esperienza del 2006 svoltasi a Corviale, troverà spazio questa volta al Pigneto, dal 27 al 30 novembre, presso il Nuovo Cinema Aquila, vecchia sala littoria restaurata di recente in un’accogliente multisala con programmazione interculturale.
“Si parla molto, in questi anni, delle periferie romane, del loro sviluppo peculiare, del loro recupero, persino della loro trasformazione in nuove centralità del tessuto urbano” – dice il direttore artistico del festival Luca Ricciardi. “Allo stesso tempo – prosegue – e nella stessa città, le nuove e nuovissime periferie, intese come luoghi dell’emarginazione, del rifiuto, dell’inadeguatezza economica e sociale, sono come cancellate da ogni discorso urbanistico, politico, culturale“. Senonchè il linguaggio dell’ingiustizia sociale collettiva è sempre più scivolato verso vocaboli e immagini che tendono a rappresentare la “sofferenza delle vittime” (pensiamo, ad esempio, alle polemiche suscitate dalla docu-fiction di Calopresti La fabbrica dei tedeschi) così che il cittadino-spettatore è spinto a guardare con compassione più che con comprensione. E dunque parole e intenzioni quali quelle espresse in questo festival ci riempiono di attesa: “L’obiettivo del Festival Visioni Fuori Raccordo è infatti quello di ricercare, valorizzare e promuovere le opere audiovisive, con particolare attenzione a quelle prodotte a basso costo, che raccontano la molteplice realtà delle periferie romane e che, nel loro insieme, sappiano coglierne la storia, le trasformazioni urbanistiche, le vecchie e nuove marginalità, le moderne forme di lotta e di emancipazione sociale, le situazioni inedite di convivenza e di dialogo multiculturale” – conclude Ricciardi.
Due sono le sezioni concorsuali a cui poter partecipare: la prima dedicata alle periferie romane, la seconda rivolta ai lavori che raccontano le periferie delle altre città italiane. Possono partecipare alla selezione per il concorso “tutte le opere audiovisive di durata non superiore ai 60 minuti, di ogni genere cinematografico (fiction, documentario, inchiesta, animazione, etc.) realizzate su qualsiasi supporto a partire dall’anno 2006, che affrontano da qualunque punto di vista storie, personaggi, situazioni, percorsi legati ai luoghi e agli abitanti delle periferie di ieri e di oggi”. Assolutamente originale è l’idea di mostrare pubblicamente, in sala e in streaming, i lavori quotidiani della giuria.
Tutti i film pervenuti troveranno spazio in un archivio multimediale, obiettivo a lungo termine di questo Festival, che in tal modo andrà a costituirsi come memoria filmica e osservatorio permamente sulle città italiane. Ansano Giannarelli, Alessandro Portelli, Silvana Silvestri, Isabella Sandri e Marco Bertozzi, tra gli altri, hanno contribuito al successo della passata edizione.
Con un ottobre che incalza e invita a far presto il cambio di stagione, potremmo iniziare dal cambiare certe tele-abitudini: spingere i piedi fino al cine Aquila e i pensieri in giro per la città, a camminare lucidi tra le pieghe, le ineguaglianze e i conflitti delle moderne e globalizzate realtà urbane, così da tentarne la decifrazione spugnosa attraverso narrazioni non sempre lineari. Si raccomanda il disancoraggio da ogni manipolazione, discorso compassionevole e tempo di lettura massimo consigliato.
Schermaglie seguirà il Visioni Fuori Raccordo Film Festival.
Bando e scheda d’iscrizione su: www.fuoriraccordo.it