Pranzo di ferragosto del cinquantanovenne Gianni Di Gregorio è stato prodotto dal giovane Matteo Garrone. L’opera prima, di quello che è stato aiuto regista e co-sceneggiatore dell’autore di Gomorra, verrà presentata alla Settimana della Critica all’interno della Mostra di Venezia (dal 28 agosto al 5 settembre). Come tradizione della sezione la scelta dei film ha preso in considerazione due elementi: la scoperta e la promozione, con opere prime pescate in giro per il mondo. Sei le anteprime provenienti da Francia, Bosnia Erzegovina, Cina, Turchia, Afghanistan e Malesia.
Dunque c’è un solo italiano in concorso, De Gregorio. “Sono stato costretto a produrlo – dice Garrone – nessun altro produttore voleva prendersene carico, così alla fine sono dovuto intervenire direttamente. È un progetto al quale credo tantissimo e, a differenza dei miei, è positivo e aperto alla speranza”. La storia vede protagonista lo stesso regista nei panni di un uomo di mezza età che vive in una vecchia casa con la madre nevrastenica e tiranna. Una commedia con tracce biografiche. Ma all’insegna del comico anche altre pellicole. Francesco Di Pace parla per esempio di Cuvari Noci (t.l: Guardiani di notte) di Namik Kabil. Definisce il film bosniaco come “una stralunata e laconica incursione nella notte di alcuni guardiani di un grande magazzino, radiografia condita di humor nero sui postumi della guerra nell’ex Jugoslavia”. Sempre sul fronte dei conflitti passati e presenti il regista afgano Barmak Akram, rifugiato in Francia dall’età di 15 anni. Titolo: Kabuli Kid (t.l: Il Bambino di Kabul). Racconta la storia di un tassista in giro per le vie di una città distrutta dalle bombe. Secondo Di Pace: il protagonista ha una positività che “ricorda quella dei personaggi di tanti film popolari italiani del dopoguerra”.
Poi ci sarà la norvegese Eva Sorhaug con Lonsj, film d’apertura e fuori concorso, anche perché già uscito nel proprio paese, quindi non una prima assoluta ma i selezionatori sembrano esserne stati così colpiti da volerlo comunque. Spazio anche alla Malesia con Sell Out!, musical satirico sulla globalizzazione e sul degrado dei media firmato dall’esordiente Yeo Joonhan. Poi “dalla Turchia, che sta conoscendo una ventata d’innovativa creatività” ci sarà Iki Cizgi (t.l: Due linee), solitudine di coppia nella Istanbul dei nostri giorni. Dalla Cina quello che è stato definito “un piccolo gioiello di regia e intensità narrativa”, Huangua (t.l.: Cetriolo), ancora una volta il tema dello spaesamento fra città e provincia. Sulle orme di Entre le murs di Cantet il francese L’apprenti (t.d.: L’apprendista) di Samuel Collardey. È un documentario costruito come una film di finzione con protagonista un quindicenne che vuol diventare agricoltore.
Per chiudere un film italiano fuori concorso: Pinuccio Lovero – Sogno di una morte di mezza estate di Pippo Mezzapesa che lo definisce “un finto documentario su un uomo che sogna da sempre di fare il becchino, e quando vi riesce non muore più nessuno”.
Della Commissione che ha selezionato i film per la Settimana Internazionale della Critica fanno parte: Francesco Di Pace (Delegato generale); Massimo Causo; Andriano De Grandis; Marco Lombardi; Silvana Silvestri