A Roma è tutto un Fest. Dopo il RomaDocFest e prima del RomaFilmFest c’è il RomaFictionFest, un’altra idea veneziana che la capitale aggiunge al suo carnet.
Sì, perché il FictionFest, inventato da Felice Laudadio, sbarcò per una sola stagione al Lido, nel 2002, per poi soccombere per mancanza di fondi. Ora rispunta a Roma, grazie al presidente della Regione Piero Marrazzo, che del resto è uno che viene dalla tv. Ed è Laudadio a dirigerlo, dopo essersi chiuso in sala per 4 mesi e aver visionato – racconta – 1.700 ore di sceneggiati, telefilm, film per la tv e video vari, roba da L’Uomo che cadde sulla Terra, se vi ricordate la scena dell’alieno David Bowie che segue contemporaneamente decine di schermi tv accesi.
Dunque, il programma. La manifestazione iniziata ieri (2 luglio) terminerà il 7 luglio, e propone 140 titoli in 13 diverse sale a ingresso libero (anche perché il RFF gode di un budget di 4 milioni di euro). Insomma, quel che fa la differenza in tv, tolti di mezzo programmi informativi, film (che ormai girano quasi solo sui satellitari) e format.
Tra le anteprime in sala, diverse produzioni italiane, ma anche internazionali. E c’è da scommettere che molti spettatori faranno la fila per assicurarsi i biglietti per alcuni “blockbuster” della tv. Per esempio, il 3 luglio verranno proiettati due episodi inediti della serie Lost (I Do e Flashes Before Your Eyes) mentre in un giorno ancora non precisato sarà presentato un inedito della saga ospedaliera Grey’s Anatomy (“Testing 1-2-3).
Terry O’Quinn, tra i protagonisti di Lost, è anche nel cast di Awakening, proiettato in prima mondiale, che fa parte della serie Masters of Science-Fiction.
Parlando sempre di serie tv (americane, ça va sans dire), in competizione troviamo due episodi di Cold Case e altrettanti di NCIS e di West Wing, che racconta la Casa Bianca vista dallo staff di un presidente Democratico, nonché una puntata di Criminal Minds. Ma c’è anche l’ultima produzione del creatore del Doctor Who, Russel T. Davis: s’intitola Torchwood, e parla di un team di investigatori britannici incaricati di trovare e testare tecnologie aliene.
I fan de La Squadra, serial italiano giunto all’ottavo anno di programmazione, e che gode di un vasto e appassionato pubblico, potranno assistere invece alla proiezione in anteprima di un episodio dal titolo Legàmi.
L’Italia tv scodella i suoi pezzi forti con la ormai solita serie di fiction dedicati a personaggi storici, corpi armati e santi. Il 2 luglio, per esempio, c’è l’anteprima di Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blu – di Marco Turco e con Claudio Santamaria – che qualcuno potrebbe accusare di tirare la volata al neo Partito democratico, che di Gaetano ha fatto la sua fonte ispiratrice di colonne sonore congressuali… Il 3 luglio, Alessandro Boni interpreta Michelangelo Merisi in Caravaggio di Angelo Longoni, mentre il giorno dopo Sergio Castellitto è O’ professore di Maurizio Zaccaro, una miniserie dedicata agli ormai celebri “ragazzi di Scampia”, il quartiere ad alto tasso camorristico di Napoli.
Ancora, tra le opere in concorso, Noi Due di Massimo Coglitore con, tra l’altro, Claudio Bigagli, che narra l’amore tra “il carismatico Jack e la misteriosa Greta, affetta da una deformazione cardiaca che la rende insicura e vulnerabile”. Oppure l’impegnato L’amore proibito, di Anna Negri, con Giannini Junior (“Lavorando nel teatro di una prigione, una giovane volontaria si innamora di un detenuto. L’uomo è un rapinatore, forse colpevole di omicidio. A dividerli, oltre alla distanza delle loro scelte, il carcere, un’istituzione che non contempla la nascita di un amore”).
E come tralasciare L’ultimo padrino con Michele Placido nei panni di Provenzano, Il generale Dalla Chiesa con Giancarlo Giannini, Giuseppe Moscati con Fiorellino. E ancora, il calcistico Liberi di Giocare con Pierfrancesco Favino (“Stefano Mariani è allenatore di una squadra di calcio di serie B, nonché noto ex giocatore. Sta attraversando un momento difficile con la sua squadra, e quando il padre è colpito da infarto, si vede costretto a rientrare nella sua città natale”), Caterina e le sue figlie 2, con Virna Lisi, I Cesaroni 2, con Claudio Amendola e Antonello Fassari. Insomma, tutto il “meglio” che Rai e Mediaset piazzeranno in palinsesto tra il 2007 e il 2008, come d’abitudine tra la domenica e il lunedì (il lunedì, giorno tanto atteso per il “filmone” di Rai 1, ormai tanti anni fa).
Tra gli inediti, anche storie molto meno leggere o rassicuranti. Per esempio, dalla Germania arriva Eine Einzige Tablette (che da noi dovrebbe essere tradotto “Effetti collaterali”), una fiction – ancora non trasmessa dalla tv tedesca per gli strascichi legali – sul farmaco talidomide e i suoi terribili effetti, con 10.000 bimbi deformi mesi al mondo da madri che avevano assunto quello che doveva essere un tranquillante “sicuro”.
Dalla Francia, arriva L’affaire Ben Barka, drammone storico sul sequestro del leader democratico marocchino, ma anche un altro “affaire”, quello di Christian Ranucci, giovane condannato a morte per il sequestro di una bimba la cui vicenda portò all’abolizione della pena di morte Oltralpe, mentre l’Iran offre Il Poeta bambino, che racconta di un padre e di un figlio alla prese con la burocrazia locale.
Il russo Sergey Bobrov, nel suo “Posledny Zaboy” racconta generazioni di minatori, mentre il cinese Zhang Xiao narra le contraddizioni della Cina moderna attraverso le avventure di una giovane stagista tv.
(Quest’articolo è tratto da Novamag.it, rivista partner di Schermaglie)
E’ un peccato che nella programmazione, piuttosto ampia, manchi uno spazio per Rome, serie sicuramente interessante (sebbene devotamente spettacolarizzata), accurata nelle ricostruizioni (per quanto la necessità di audience permetta), ottimamente recitata da attori britannici di solida esperienza e prodotta, non ultimo, da John Milius.
Strano che manchi nell’elenco, qualche mese fa si era parlato dell’inclusione di una puntata della seconda serie (ancora inedita in Italia) nel programma del RomaFiction…