Che cos’è l’amore senza poesia? E che cos’è la poesia senza amore? Nicolino Pompa, poeta settantenne, una volta tormentato, ora quasi ossessionato, racconta la sua visione dell’amore, o semplicemente dei rapporti uomo-donna, ai tempi dei messaggini sul cellulare. Dove però SMS ha un doppio significato: non significa solo Short Message Service, ma anche Save My Soul, un grido disperato e di speranza. Salva la mia anima. Qualcuno, se può, lo faccia. Ad esempio, una delle tante donne che mettono gli annunci sul giornale in cerca di lavoro e che ogni mattina Nicolino contatta via sms. Una poesia, una frase d’amore, un approccio delicato. Ma chi può dire che risposta avrà? Con alcune di queste donne si è instaurato un rapporto decennale, di confidenza, fiducia, amicizia; con altre la situazione è più spinta; altre ancora lo respingono con forza. Questo è il suo “lavoro” – così dice – quindi accetta il rischio.
Piergiorgio Curzi, autore e regista di documentari, conosce Nicolino Pompa nel 2010, in un locale a Trastevere dove lui e altri poeti si sfidano in contest di poesia ogni lunedì sera. Da quel momento nasce la curiosità per lui, le sue poesie, la sua storia. Da quel momento nasce un’amicizia, un rapporto quasi filiale. Solo dopo Curzi viene a conoscenza della fitta rete di rapporti epistolari che il maestro ha nel mondo del virtuale e matura la convinzione di fare un film su di lui.
Racconta lo stesso regista: “Nell’agosto del 2010 ho cominciato a ‘pedinare’, con una telecamera, Nicolino nel suo quotidiano. Mi sono trasferito a casa sua, in diverse occasioni, raccogliendo quasi cento ore di girato. Nicolino mi ha lasciato entrare un po’ alla volta nella sua vita, fino a farmi conoscere gli aspetti più intimi del suo privato. Ha insistito affinché conoscessi i suoi quattro figli, che a loro volta si sono aperti con me. Ho preso così coscienza della relazione indissolubile, anche se apparentemente non immediata, che univa la storia degli sms con la famiglia di Nicola. Il virtuale nasceva da un reale, che non potevo ignorare. La mia curiosità iniziale, un po’ morbosa, di osservare dal buco della serratura le compulsioni amorose e sessuali di un poeta, si è trasformata, in poco tempo, in un’indagine sull’ambiguità e il mistero di un uomo, un padre”.
Per fuggire da una vita da padre quattro volte fallito, Nicolino Pompa si rifugia in una vita virtuale, in cui i rapporti sono idilliaci, in cui le persone lo ascoltano, hanno bisogno di lui per stare bene, in cui l’amore vince su tutto. Una pennellata realistica di come può diventare una vita vissuta nascosti dietro un cellulare, o meglio non vissuta. Realistica, ma anche estrema direi. Per fortuna. Un buon motivo per valorizzare i rapporti umani diretti e salvare la propria anima finché si è in tempo. La poesia è ciò che rende speciale la vita virtuale di Nicolino, ma non c’è poesia nella sua vita reale.
Il documentario SMS – Save My Soul di Piergiorgio Curzi, prodotto da B&B pur senza avere una distribuzione tradizionale è stato programmato dal Nuovo Cinema Aquila di Roma all’interno della terza edizione di “Contest, il documentario in sala”.