Si può andare al cinema da soli?
Direi proprio di sì, qualche volta è anzi indispensabile, specialmente se si vogliono seguire piccoli film italiani, cinematografie lontane dal main stream, opere difficili.
E’ anche bella la sensazione dell’ essere soli, ma insieme ad altri sconosciuti e condividere con loro immagini ed emozioni che arrivano dallo schermo. Così un giovedì sera, grazie alle ridotte dimensioni cittadine mi reco velocemente in una delle due sale d’essai (entrambe di proprietà curiale) rimaste tra le cinque pesaresi (per un totale di 14 schermi). Non male, visto i tempi e considerando che la città conta solo 100 mila abitanti.
Arrivo, parcheggio senza problemi a due passi dall’ingresso; nessuno ad aspettare. Pago i miei cinque euro del biglietto ridotto grazie alla mia tessere fedeltà, ed entro.
Nessuno dei 380 posti è occupato, mi siedo in sesta fila. Ogni tanto mi giro per vedere se arrivi qualche altro spettatore. Nulla. Ripenso alla scena di Sogni d’oro con il regista che mostrava soddisfatto la sala piena di manichini. Esco per sincerarmi se la proiezione avrà luogo. Mi assicurano di sì.
Il film è La scoperta dell’alba di Susanna Nicchiarelli. Alcuni momenti azzeccati, curioso il gioco sospeso tra realtà e fantastico del telefono che mette il personaggio della Buy in comunicazione con se stessa bambina durante gli anni di piombo. Sorpresa finale, ma in mezzo anche bozzettismi alla maniera del Moretti minore, lungaggini e incertezze registiche. Sostanzialmente una piccola opera che soffre, come spesso accade, dell’imposizione della durata standard di 90’.
Torno di sabato sera per Après Mai, uscito da due giorni, vincitore a Venezia ma da noi in sala solo dopo otto mesi dal premio come miglior sceneggiatura. 26 spettatori, compresi me e mia moglie.
Opera sicuramente interessante, più ambiziosa e con discreti mezzi produttivi, ma anche qui qualche perplessità su un modo di raccontare che non esce dai binari di un linguaggio filmico tradizionale.
Uscendo mi chiedo se riusciranno a resistere queste sale. Riusciranno i registi a trovare nuovi modi di narrare?
Ripenso anche a William, cinefilo pesarese, che qualche anno fa ai manifestanti contro la chiusura dell’ultimo cinema del centro storico chiese: “Ma voi dove eravate quando nella sala vuota proiettavano il bel film di Sam Raimi su Spider man?”.