All Human Rights for All è un film collettivo ideato e curato nel 2008 da Roberto Torelli come parte di un progetto dell’associazione Rinascimento dedicato ai sessant’anni della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. I trenta corti di cui il film è composto, ognuno ispirato a un articolo della Carta approvata dalle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948, portano firme eccellenti, di alcuni tra i protagonisti del cinema italiano di oggi e di ieri. Carlo Lizzani, Mimmo Calopresti, Citto Maselli, Daniele Luchetti, i compianti Vittorio De Seta e Luciano Emmer, si sono, tra gli altri, prestati a titolo gratuito per un’iniziativa dall’alto valore civile, che Moliterno-Agri(in)Corto, il focus sul cinema a formato breve che si tiene nella provincia di Potenza, decide quest’anno di recuperare e proporre in visione al proprio pubblico.
La rassegna patrocinata dalla Regione Basilicata, che si sta radicando sempre più tra gli appassionati potentini e non solo, dedica dunque la sua sesta edizione al grande tema dei diritti umani, proiettando i trenta episodi del film nell’arco di tre serate, dal 22 al 24 agosto, muovendosi tra tre location differenti, nei piccoli comuni di Moliterno, Sarconi e Spinoso. Sul piatto All Human Rights for All pone le questioni essenziali che riguardano gli uomini di ogni tempo e ogni luogo, calandole in contesti precisi e rapportandole alla più stretta contemporaneità. Così, ad esempio, per illustrare l’articolo 23 della Dichiarazione – che riguarda il diritto di ogni individuo, senza discriminazione, a godere di giuste condizioni di lavoro – Vittorio De Seta racconta l’esperienza di Pontedàttilo, paesino calabrese in abbandono in seguito all’emigrazione e ora ripopolato da altre etnie. Allo stesso modo, Pasquale Scimeca, alle prese con l’articolo 26, sul diritto all’istruzione, conduce lo spettatore tra le bidonvilles sudafricane per mostrare le conseguenze più drammatiche del mancato accesso all’istruzione.
In tempi di crisi mondiale, in cui molti diritti vengono degradati dalla politica alla stregua di lussi, l’attenzione al tema costituisce, per la rassegna curata come sempre da Mimmo Mastrangelo, un modo per riconfermare una precisa scelta di campo che concepisce il cinema come, prima di ogni cosa, «impegno civile e politico», proiezione possibile di un mondo nuovo da costruire insieme.
Accanto a All Human Rights for All il pubblico del Moliterno-Agri(in)Corto potrà visionare, nel corso delle tre serate, altri dieci cortometraggi, tra cui il Nastro D’Argento 2011 Stand By Me del regista lucano Marco Giuseppe Albano e il corto vincitore alla Mostra di Venezia dello scorso anno, In attesa dell’avvento, di Arturo Lavorato e Felice D’Agostino.