Prende il via la quinta edizione di MOLITERNO-AGRI-(IN)CORTO, zoommata sulla cinematografia lucana formato corto e mediometraggio promossa dalla Regione Basilicata.
Fino al 14 ottobre, verranno presentate opere di registi lucani di generazioni diverse. Si va da Carlo Levi: miele di Lucania di Domenico Notarangelo del 1975 al recentissimo Stand By Me di Giuseppe Marco Albano, passando per Cucina bollente di Prospero Bentivenga degli inizi degli anni novanta per arrivare a Post-scriptum di Rocco Papaleo e Il giardino della speranza di Antonello Faretta.
In apertura due cortometraggi didattici girati a metà degli anni cinquanta, per conto della Edison, da un giovanissimo Ermanno Olmi.Il primo, Manon finestra 2 (1956), è uno dei più alti risultati raggiunti dal primo Olmi, assistito da uno splendido testo di Pier Paolo Pasolini e dalla voce narrante di Arnoldo Foà. La finestra del titolo è, nel gergo dei minatori, il foro ricavato dagli operai lungo le pareti della montagna per scavare le gallerie, indispensabili ad incanalare l’acqua della valle dell’Adamello nella condotta di un nuovo impianto idroelettrico. Girato in Val di Fumo ai piedi dell’Adamello e premiato al V Festival della Montagna di Trento nel 1956, il cortometraggio suscitò qualche tempo dopo l’entusiasmo di Roberto Rossellini. In Manon i paesaggi montani lasciano ben presto ampio spazio agli operai, senza che nessuno considerazione di natura tecnica infici l’osservazione a cui il regista sottopone le loro azioni, le pause, i volti, i particolari dei loro corpi stremati dalla fatica. Il secondo corto di Olmi è La pattuglia del Passo san Giacomo (1954) e racconta un piccolo fatto di cronaca avvenuto in Val Formazza in primavera, dove l’abbattimento di un albero provoca l’involontaria interruzione della linea elettrica e l’intervento di una pattuglia di operai la quale, con una prova di “alpinismo elettrico”, ripristinerà la funzionalità del cavo. L’originalità del corto consiste nel testimoniare l’attività di umili e anonimi individui, facendoli assurgere al ruolo di protagonisti di una vicenda corale raccontata con modi e ritmi inconsueti.
Concluderà la rassegna, sabato 15 ottobre a Moliterno, PASSANNANTE (2010) di Sergio Colabona che ripercorre la vicenda del cuoco lucano Giovanni Passannante che attentò alla vita di Umberto I con un coltellino. Condannato a morte, distrutta la casa, rinchiuse in manicomio la sorella e la madre, Passannante si vide commutare la pena capitale in carcere a vita.
La rassegna è curata da Mimmo Mastrangelo.
Per informazioni: Tel. 3334269975