La 13a edizione dell’Udine Far East Film Festival ha scelto anno di dedicare una delle due retrospettive ai film comici asiatici, per mostrare uno spaccato della comicità dell’Estremo Oriente. Sono stati 22 i titoli scelti per Asia Laugh! (l’Asia ride).
Il festival ha regalato al suo pubblico l’occasione di poter vedere Labor’s Love del 1922 (22’) di Zhang Shichuan, la più antica pellicola cinese esistente che sia sopravvissuta al deterioramento chimico. Gli altri film fanno parte di diverse decadi: che vanno dagli anni ’30 fino agli ‘80. Il regista e sceneggiatore hongkonghese Michael Hui ha ricevuto il Gelso d’oro alla carriera, presente alla manifestazione con i film Games Gamblers Play e The Private Eyes. Altro ospite internazionale è stato il regista e sceneggiatore giapponese Segawa Masaharu (classe 1925), che nel giro di un anno da aiuto regista è passato alla regia, dirigendo il suo primo film nel 1960. Durante la sua carriera si è dedicato a diversi generi cinematografici, ma la commedia lo ha attratto più degli altri, diventandone un legittimo rappresentante. I film presentati al Far East mostrano la sua abilità nel creare gag buffe, che fanno ridere ancora oggi, con un utilizzo dei tempi comici perfetto.
Michael Hui e Segawa Masaharu hanno partecipato all’incontro con il pubblico e la stampa presenti al Far East, raccontando cosa significa per loro far ridere la gente e cosa secondo loro la porta a ridere. Per Segawa l’elemento fondamentale per far ridere “è l’essere umano, che con i suoi comportamenti già di per se a volte strani, se indirizzati in un certo modo, creano la comicità. Billy Wilder è stato il mio grande maestro. Per Hui invece osservare le persone e le loro azioni è molto importante. Da questa osservazione nascono i suoi personaggi. Al Far East si è reso conto maggiormente che “la commedia non ha bandiere, come le emozioni che prova lo spettatore italiano nel guardare un mio film, che ride negli stessi momenti di uno di Hong Kong”. Segawa Masaharu continua: “E’ stato sempre importante per far ridere nei film andare contro le autorità. Questo è il punto di partenza per far scaturire la risata. Sono riuscito a incontrare attori fantastici, che riuscivano a far emergere la risata da qualcosa di profondo. Non si deve essere solo dei clown, bisogna fare in modo di non essere solo pura comicità, ma ci deve essere l’umanità dell’attore. Il mio obiettivo è sempre stato quello di utilizzare il dramma umano come tema di sottofondo per raccontare queste storie. Ci sarà così sia la persona che ride sia quella che non è convinta se ridere o meno, come accadeva nei film di Chaplin, davanti ai quali lo spettatore posto di fronte a un dramma umano poteva ridere o piangere. Dosare le due parti è la cosa più difficile”. Per Michael Hui “Fare cinema è come cucinare, ci vuole tanto amore e tanti ingredienti. La creazione di un mio film non è mai calcolata, nulla è lasciato al caso”. Conclude Segawa Masaharu: “La risata è un elemento universale, bisogna cercare un solo personaggio che riesca a esprimere un concetto in modo chiaro e in più metterci l’elemento dell’imprevedibilità, prendere in considerazione gli elementi naturali e far sì che gli attori li rendano in situazioni buffe. L’importante è oltrepassare il prevedibile. L’attore deve essere artista e sapere utilizzare le varie situazioni che si trova davanti”.
Gli è stato chiesto poi quali sono, se ci sono, gli artisti che li hanno ispirati e influenzati nei loro film.
Michael Hui: “Gli artisti che mi piacciono e da cui ho tratto ispirazione sono vari, come il mio collega, mi piace Billy Wilder, come pure Harold Lloyd. Dei giorni d’oggi mi piacciono Woody Allen e Jim Carey. eDue artisti italiani mi hanno influenzato molto per i loro combattimenti nei film che hanno interpretato insieme e sono Bud Spencer e Terence Hill.
Segawa Masaharu: “Io sono stato molto influenzato, oltre dal già citato Billy Wilder, da Saito Torajiro, per il quale ho fatto l’aiuto regista”.