Per tredici giorni, dal 16 al 29 settembre, tre proiezioni al giorno, a partire dalle 17, faranno rivivere sugli schermi della Sala Trevi di Roma, quei fantasmi, che, come lo scorso anno, sono approdati alla Mostra d’Arte cinematografica prima di giungere nella capitale. Si tratta di Questi fantasmi 2: cinema italiano ritrovato, un corpus di film italiani “dimenticati” (o quasi), certamente poco noti al grande pubblico, che cinefili, critici e appassionati hanno fatto riemergere dai depositi sotterranei della Cineteca Nazionale. Lo straordinario successo della prima edizione ha aperto la strada a quella di quest’anno (dagli anni quaranta agli ottanta) ancora più attenta ai percorsi alternativi della grande cinematografia italiana: una riscoperta che non ha il senso del rovesciamento di prospettiva tra l’alto e il basso, non è teso a rivalutare un genere degradato o minore, ma si pone l’obiettivo di far conoscere una parte di cinema italiano che non ha conosciuto il Neorealismo o la commedia all’italiana, ma che non è per questo meno affascinante; anzi, semmai, è riuscito a spingersi verso percorsi più originali e meno battuti.
A tal proposito Sergio Toffetti, curatore di Questi fantasmi 2, ha idealmente suddiviso le opere in programma in tre categorie. Film “eccentrici”: con “la consapevole compostezza del cinema d’autore e l’inconsapevole sciatteria spesso tipica dei generi, emergono a tratti eccentricità rivendicate, film eccessivi non solo per le storie che raccontano, ma anche sul piano del visivo, che derivano il loro fascino dall’essere in se stessi la loro parodia, come ad esempio Cenerentola e il Signor Bonaventura – presentato il 22 settembre – di Sergio Tofano, Nerosubianco di Tinto Brass o Umano non umano di Mario Schifano” (il 19). Film “per il popolo” dunque: “se il canone neorealista ha proposto sostanzialmente film “sul popolo”, negli stessi anni vengono realizzati veri e propri film 'per il popolo' sul doppio registro della farsa o del melodramma sociale, per raccontare in diretta il pianto e il riso quotidiani, cronache senza ambizione di passare alla storia, e dunque capaci talvolta di guardare le contraddizioni senza il filtro dell’ideologia” (tra gli altri Uno tra la folla, in programma il 16, eroicomica ricostruzione del passaggio tra la Repubblica di Salò e la Liberazione, con Eduardo De Filippo e Carlo Campanini, Donne senza nome, il 23, di Geza von Radvany, ambientato in un campo di internamento femminile per apolidi). E, infine, i film “delle dive”: Toffetti rivendica con orgoglio uno “star system al femminile unico al mondo, creato da grandi produttori che hanno offerto a grandi registi la possibilità di portare sullo schermo grandi dive: da Silvana Pampanini in Noi cannibali – il 23 – a Rossana Podestà in Le ore nude – il 20 – da Giovanna Ralli in Carmen di Trastevere – il 18 – a Claudia Cardinale in La viaccia”, di scena il 24.
In programma ci saranno anche classici restaurati come La grande guerra di Mario Monicelli (il 27), Break-up di Marco Ferreri (il 19), La mano dello straniero di Mario Soldati (il 27).
Non mancheranno i festeggiamenti: per i cent’anni della nascita di Indro Montanelli verrà riproposto I sogni muoiono all’alba sull’insurrezione di Budapest e, a quarant’anni (ma non li dimostra) dall’uscita, il Galileo di Liliana Cavani (entrambi il 25); infine ricordiamo l’omaggio a Tullio Kezich, recentemente scomparso, con la proiezione, domenica 20 settembre, de La rimpatriata, di Damiano Damiani, prodotto dalla casa di produzione 22 dicembre, alla cui fondazione contribuì il grande critico.
Insomma, per chi l’avesse persa a Venezia, c’è più di un motivo per seguire questa rassegna che riscopre e valorizza il nostro patrimonio cinematografico e culturale: in tempi in cui tutto tende ad essere cancellato e consumato in pochi istanti, Questi fantasmi 2 assume quasi il sapore della resistenza.
Maggiori informazioni sulla manifestazione e il programma completo sono disponibili all’indirizzo http://www.snc.it/ct_home.jsp?ID_LINK=7&area=6