di Federico Vignali/ Negli Atenei, tengono le iscrizioni al Dams e tutte le facoltà legate al mondo del cinema. Allo stesso tempo in tutti i quartieri, specie qui a Roma, continuano a chiudere teatri e sale cinematografiche. La cosa da un lato ci illude che presto ci siano molte più competenze e premure per uscire da questo momento di crisi. Dall’altro ci fa temere che i più giovani procedano nei loro percorsi di formazione senza poter contare di nessuno spazio pubblico sotto casa per condividere anche a livello sociale la loro crescita.
Se gli spazi di cultura continuano a chiudere comunque, la città non assiste sempre in modo totalmente inerme e indifferente.
Oltre all’esperienza dei Ragazzi del Cinema America sono tante le realtà di zona che riescono a mobilitare i cittadini in azioni di protesta e a forme di aggregazione comune alternative.
A Primavalle, da mesi, il Comitato Riapriamo il Galaxy cerca di scongiurare la trasformazione definitiva della storica sala a via Pietro Maffi in un supermercato.
Dopo aver promosso una serie di incontri e dibattiti pubblici (anche con registi come Mario Balsamo) per discutere su come una sala di quartiere possa adattarsi alle nuove regole di mercato, intercettando le smanie di partecipazione anche più embrionali che emergono dal territorio e sperimentando spazi più piccoli o aperti a richieste on demand di gruppi ristretti di appassionati, il Comitato che si riunisce in via Bonelli punta in alto programmando ora un proprio ciclo di proiezioni.
Grazie alla collaborazione con altre realtà di Primavalle partirà una rassegna itinerante che valorizzerà tutti gli spazi in cui si manifestano ancora importanti forme di socialità nella zona.
Dopo la proiezione di Porci con le ali nella Biblioteca Franco Basaglia, venerdì 20 Aprile sarà la volta del documentario Fino in fondo di Tomaso Mannoni e Alberto Badas presso la Casa del Popolo Giuseppe Tanas, in un ciclo che prevederà altri appuntamenti per Lo chiamavano Jeeg Robot e altri riservati ai più piccoli.
La pellicola che sarà presentata questo venerdi alle 20 in via Casanate con la partecipazione del regista, racconta in presa diretta il destino e le speranze degli operai del polo industriale del Sulcis (in seguito alla chiusura di alcune fabbriche nel 2012), facendo luce su verità spesso taciute e accordi tra politiche neo-liberiste e multinazionali senza scrupoli che considerano gli operai dei numeri. Nel film è ricorrente l’immagine simbolica di un oggetto unificante e identitario della lotta: il casco, a rimarcare l’orgoglio di essere operai del Sulcis. Una storia di vita e di lavoro raccontata dai protagonisti, che fa da eco ai recenti sviluppi della vertenza ex Alcoa e del nuovo piano di rilancio della fabbrica, con la compartecipazione dei lavoratori alla gestione della società.
Sperando che presto ci sia una forma di collaborazione imminente anche fra gli ex gestori del Galaxy e i cittadini del quartiere ci auguriamo che questo ciclo di proiezioni sia solo l’inizio di una nuova e fruttuosa stagione di cinema per tutta Primavalle e Roma Nord.