Palermo, Cantieri Culturali alla Zisa
29 maggio – 5 giugno 2016
www.siciliaqueerfilmfest.it
Il grande cinema internazionale a Palermo per la sesta edizione del Sicilia Queer
Ospiti internazionali, anteprime, incontri, riscoperte di capolavori dimenticati. Si annuncia ricca di conferme, novità e sorprese la sesta edizione del Sicilia Queer – Festival internazionale di nuove visioni, che si svolgerà ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo dal 29 maggio al 5 giugno 2016.
“Un festival anomalo nello scenario internazionale per spirito e vocazione – spiega il direttore artistico Andrea Inzerillo – Un tentativo di raccontare le trasformazioni in atto nella società attraverso una riflessione sul futuro del cinema, con un occhio di riguardo per un pubblico ampio e uno sguardo attento a nuovi linguaggi e ai temi delle diversità”.
L’edizione 2016 prevede diverse sezioni e due competizioni internazionali: il concorso di cortometraggi Queer Short (curato da Tatiana Lo Iacono e giunto alla sesta edizione) cui si aggiunge quest’anno una sezione competitiva di lungometraggi intitolata significativamente Nuove Visioni, che vuole restituire al termine queer tutte le sue sfumature, estendendo la ricerca verso nuovi autori e nuovi linguaggi. “Abbiamo l’ambizione – prosegue Inzerillo – di presentare a Palermo cineasti che sono o diventeranno punti di riferimento nel panorama cinematografico internazionale al di là delle mode del momento. La sezione Nuove Visioni non è che un’estensione di quel lavoro di ricerca che da anni portiamo avanti con la competizione di cortometraggi più legati alle tematiche lgbt”.
La giuria, chiamata a scegliere le migliori opere tra 17 cortometraggi e 7 lungometraggi provenienti da tutto il mondo, è composta dallo scrittore palermitano Giorgio Vasta, affermatosi con i romanzi Il tempo materiale e Spaesamento; João Ferreira, direttore portoghese del festival Queer Lisboa; Roy Dib, videoartista libanese che ha vinto la sezione Queer Short dello scorso anno; Valérie Donzelli, attrice e regista francese, autrice e interprete del pluripremiato La guerra è dichiarata e presidente della giuria della Semaine de la Critique di Cannes 2016; Victoria Schulz, giovane e promettente attrice tedesca.
Il Festival sarà inaugurato al Cinema De Seta, domenica 29 maggio alle 20.30, con una serata condotta da Martino Lo Cascio, che prevede l’intervento musicale della band “La rappresentante di lista”. A seguire, la proiezione in anteprima nazionale del film Marguerite e Julien alla presenza dell’autrice Valérie Donzelli. La regista francese torna a indagare l’universo degli amori impossibili con una storia dai toni fiabeschi a metà tra l’antico e il moderno, in cui si affronta un tema difficile e delicato come la passione incestuosa, utilizzando contaminazioni che viaggiano attraverso varie epoche.
Il film, presentato in concorso alla 68ª edizione del Festival di Cannes, è interpretato dall’astro nascente del cinema francese Anaïs Demoustier (Una nuova amica, Il tempo dei lupi) e dal versatile Jérémie Elkaïm (La guerra è dichiarata, Polisse, Main dans la main), che insieme alla regista ha curato l’adattamento della sceneggiatura, scritta originariamente nei primi anni ’70 da Jean Gruault per François Truffaut.
Il film è inserito nella sezione non competitiva Panorama Queer, una vasta rassegna internazionale che proporrà, tra le altre, opere di Frederick Wiseman, Claire Simon, Canecapovolto, Catherine Corsini, Andreas Horvath, Olivier Ducastel e Jacques Martineau, Cosimo Terlizzi e che si concluderà con la proiezione di Grandma di Paul Weitz, un divertente road movie statunitense che vede al centro la movimentata giornata di una diciottenne alle prese con la sua scatenata nonna lesbica.
Ospite d’onore del Sicilia Queer 2016 sarà l’attrice francese Dominique Sanda, in occasione di un omaggio che il 2 giugno il Festival dedicherà al film Novecento di Bernardo Bertolucci, nel quarantennale dell’uscita nelle sale italiane.
Dominique Sanda, protagonista di opere indimenticabili come Così bella, così dolce, Il conformista, Il giardino dei Finzi Contini, L’agente speciale Mackintosh, nel capolavoro di Bertolucci interpreta il ruolo di Ada Fiastri Paulhan, moglie di Alfredo Berlinghieri (Robert De Niro), che si fingerà cieca per sfuggire all’intollerabile realtà del fascismo.
L’attrice, che da anni vive in Uruguay, raggiungerà Palermo in occasione della proiezione integrale di Novecento, programmato nella sezione Retrovie Italiane curata da Umberto Cantone, per incontrare il pubblico e raccontare quella eccezionale esperienza con Bertolucci al fianco di De Niro, Gerard Depardieu, Burt Lancaster e gli altri straordinari interpreti del film, considerato una pietra miliare nella storia del cinema mondiale.
Ma è nella sezione Presenze che da sempre il Festival punta alle sue scoperte: dopo aver presentato i film di Alain Guiraudie e Melvil Poupaud, quest’anno il protagonista sarà lo svizzero Lionel Baier, erede spirituale del cinema di Truffaut, molto popolare all’estero, che il Sicilia Queer valorizzerà attraverso una retrospettiva quasi integrale e un lungo approfondimento in catalogo. Di Baier saranno proposti quattro lungometraggi: Garçon stupide (2004) – che sarà presentato in anteprima il 21 maggio alle 21.00 al Cinema De Seta – e, nei giorni del Festival, Un autre homme (2009), Les grandes ondes (à l’ouest) (2013), che vede come protagonista Valérie Donzelli e il recente La vanité (2015) interpretato da Carmen Maura.
Altra sezione caratterizzante del Festival è quella di storia del cinema intitolata Carte postale à Serge Daney, che quest’anno recupera alcune irresistibili “comiche” di Buster Keaton e Roscoe Arbuckle e propone un omaggio alla regista belga Chantal Akerman, recentemente scomparsa, autrice di opere pionieristiche come Je tu il elle, che sarà presentato dal regista francese Vincent Dieutre.
La sezione Eterotopie presenterà un focus dedicato alla Tunisia, con il lungometraggio d’esordio della regista Leyla Bouzid: Appena apro gli occhi (Canto per la libertà), che racconta la vitale storia della diciottenne Farah alla vigilia della Rivoluzione dei Gelsomini.
L’1 giugno, in occasione dell’anniversario della morte di Franco Scaldati, è previsto un omaggio, curato da Franco Maresco, che presenterà materiali inediti dal suo film Gli uomini di questa città io non li conosco, presentato fuori concorso alla 72esima Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia e dedicato al poeta e drammaturgo palermitano.
Anche quest’anno la giuria del Palermo Pride assegnerà un premio alla migliore opera scelta tra quelle in concorso.
Confermata l’attenzione alle arti visive con due mostre internazionali: Low-Fi Chronicles (al Goethe-Institut) è una videoinstallazione di Vincent Dieutre e Christophe Berhault dedicata alla vita notturna di Berlino, mentre il progetto Something Queer – Corpo, territorio di relazioni (alla Bottega 4 dei Cantieri), a cura di Antonio Leone e Andrea Ruggieri, presenterà opere di Abel Azcona (Spagna), Ruben Montini (Italia), Gonzalo Orquín (Spagna), Seçkin Tercan (Turchia). L’estremo e controverso artista spagnolo Abel Azcona sarà anche protagonista di una attesissima performance che avrà luogo sabato 4 giugno alle ore 19 ai Cantieri Culturali alla Zisa.
La mattina del 5 giugno sarà dedicata al “Premio Nino Gennaro”, quest’anno assegnato al centro di ricerca CIRQUE – Centro Interuniversitario di Ricerca Queer, che ha sede presso l’Università di Pisa e che sarà protagonista di una discussione aperta al pubblico su attivismo, ricerca e queer. Altro momenti di studio e approfondimento delle tematiche del festival è la sezione Letterature Queer curata da Mirko Lino e Silvia Antosa.
Non mancherà anche quest’anno lo spazio dedicato al gioco e alla formazione per bambini, curato da Libero Gioco, mentre in tarda serata sono previsti i concerti di Queer Music curati da Francesco Anzelmo, con la partecipazione, tra gli altri, dei Tamuna che chiuderanno il Festival la sera del 5 giugno. Le proiezioni, i concerti, le mostre e gli incontri avranno luogo in diversi spazi dei Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo: il Cinema De Seta, la Sala Wenders del Goethe-Institut e l’Arena all’aperto.